ARCHIVIO NEWS

Ciao Italia! Un secolo di immigrazione e cultura italiana in Francia

Museoteatro della Commenda di Prè, 28/09/2018 ore 17

Venerdì 28 settembre alle ore 17:00 , Vi invitiamo all'inaugurazione della mostra Ciao Italia! Un secolo di immigrazione e cultura italiana in Francia presso il Museoteatro della Commenda di Prè.
L’esposizione, allestita nella primavera del 2017 presso il Musée national de l'histoire de l'immigration di Parigi, è la prima nel suo genere a riflettere sul contributo dato dall'immigrazione italiana alla costruzione dello Stato francese moderno. La mostra affronta temi come la religione, la stampa, l’educazione, l’arte, la musica e il cinema, lo sport e la gastronomia e ritrae gli italiani - operai, minatori, muratori, agricoltori, artigiani, commercianti o imprenditori - che hanno fatto la Francia, con un omaggio ai più grandi come Yves Montand, Serge Reggiani, Lino Ventura o le famiglie Bugatti e Ponticelli.
Interveranno: 
Nicoletta Viziano, presidente Mu.Ma
• Fabio Capocaccia, presidente CISEI
Charles Chapouilly, viceconsole generale di Francia a Milano
Carlotta Colombatto, Museo Regionale dell'Emigrazione dei Piemontesi nel Mondo
Paolo Corti, Università di Torino
Beatrice Piazzi, Université d'Artois – France



Ciao Italia! Un secolo di immigrazione e cultura italiana in Francia

Museoteatro della Commenda di Prè, 28/09/2018 ore 17

Venerdì 28 settembre alle ore 17:00 , Vi invitiamo all'inaugurazione della mostra Ciao Italia! Un secolo di immigrazione e cultura italiana in Francia presso il Museoteatro della Commenda di Prè.
L’esposizione, allestita nella primavera del 2017 presso il Musée national de l'histoire de l'immigration di Parigi, è la prima nel suo genere a riflettere sul contributo dato dall'immigrazione italiana alla costruzione dello Stato francese moderno. La mostra affronta temi come la religione, la stampa, l’educazione, l’arte, la musica e il cinema, lo sport e la gastronomia e ritrae gli italiani - operai, minatori, muratori, agricoltori, artigiani, commercianti o imprenditori - che hanno fatto la Francia , con un omaggio ai più grandi come Yves Montand, Serge Reggiani, Lino Ventura o le famiglie Bugatti e Ponticelli.
Interveranno: 
• Nicoletta Viziano, presidente Mu.Ma
• Fabio Capocaccia, presidente CISEI
• Charles Chapouilly, viceconsole generale di Francia a Milano
• Carlotta Colombatto, Museo Regionale dell'Emigrazione dei Piemontesi nel Mondo
• Paolo Corti, Università di Torino
• Beatrice Piazzi, Université d'Artois – France



L'ufficio CISEI chiude per le festività natalizie.

Riaprirà a il 2 gennaio 2019. Nei giorni 2,3,4 gennaio soltanto la mattina.

L'ufficio CISEI chiude per le festività natalizie.

Riaprirà a il 2 gennaio 2019. Nei giorni 2,3,4 gennaio soltanto la mattina.



Sul Mare con i migranti. Diari di viaggio (1887-1888)

Auditorium Mu.MA., Calata De Mari 1, alle ore 16.00

Venerdì 11 maggio alle ore 16.00, CISEI (Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana) porterà il pubblico del Festival del Mare “Sul mare con i migranti. Diari di viaggio (1887-1888)”. Appuntamento presso l'Auditorium del Mu.MA. alle ore 16.00 per la presentazione del volume a cura di Carlo Stiaccini (CISEI), che racconta i diari di viaggio di Angelo Tosi.

Tra il 1887 e il 1888 Angelo Tosi, allievo macchinista genovese imbarcato sul piroscafo Giava, scrive da attento osservatore due diari di viaggio sulla rotta Genova-Callao.

Poco più che ventenne, Angelo è alle sue prime traversate oceaniche: ispirato da alcuni racconti e convinto della straordinarietà della sua esperienza a bordo di una nave ricolma di passeggeri diretti in America, il giovane riesce nell'impresa di ricostruire con accuratezza e capacità narrativa gli intrecci della vita di bordo e i comportamenti insoliti dei passeggeri diretti in Brasile, Argentina, Cile e Perù.

I racconti sono un affresco del viaggio per mare, segnato da incontri, incidenti, disagi, prove supreme della navigazione, attraversamenti simbolici dell'equatore, impressionanti scoperte nelle inospitali terre dell'estremo sud del continente americano, popolate da «sconosciuti e bizzarri indigeni». I diari gettano infine un attento sguardo sul fenomeno migratorio e propongono acute riflessioni sulla società italiana e sugli abitanti italiani delle principali città dell'America Latina.

Il volume, pubblicato da Stefano Termanini Editore, entra a far parte della collana CISEI “Dal porto al Mondo”. Alla presentazione interverranno:

Fabio Capocaccia, presidente CISEI

Pierangelo Campodonico, Museo del Mare e delle Migrazioni

I relatori discuteranno del libro insieme al curatore e al nipote dell'autore dei diari.

La Vostra presenza e divulgazione dell'iniziativa sarà particolarmente gradita.



Quanto costa essere genitori a distanza?

www.altreitalie.it e www.mammedicervellinfuga.com

Invitiamo a rispondere al questionario: Quanto costa essere genitori a distanza? di Altreitalie, in collaborazione con Mamme di Cervelli in Fuga. L’indagine sui costi delle nuove migrazioni italiane per le famiglie intende tracciare i contorni e le dimensioni di un fenomeno che riguarda sempre di più i giovani – e i meno giovani – del nostro Paese e le loro famiglie per cercare di fornire risposte che possano essere di aiuto ai genitori, ai figli, ma anche alle istituzioni

http://www.altreitalie.it/nuove_mobilita/questionario-genitori/questionario-quanto-costa-essere-genitori-a-distanza.kl

 

 



L'emigrazione italiana raccontata dai ragazzi

La mobilità italiana raccontata attraverso la storia del cibo e dei mestieri all’estero. È questo il tema del volume il “Racconto degli Italiani nel Mondo. RIM JUNIOR 2017” nato con lo scopo di narrare ai giovani la storia e l’attualità dell’emigrazione italiana nel mondo. 



Valparaíso: la Genova del Pacifico. La mostra arriva a Valbrevenna

Da sabato 15 luglio a sabato 5 agosto presso la Sala Polivalente della Biblioteca Paganelli

Viaggia come i suoi protagonisti la mostra fotografica Valparaíso: la Genova del Pacifico . Da sabato 15 luglio a sabato 5 agosto l'esposizione farà tappa in Valbrevenna, dopo l'inaugurazione e la permanenza a Palazzo San Giorgio e il successivo allestimento a Villa Montallegro. 
L'inaugurazione avrà luogo alle ore 16.30 presso la Sala Polivalente della Biblioteca Paganelli. Interverranno:
Michele Brassesco, sindaco del Comune di Valbrevenna
Milena Bordone, assessore alla Cultura del Comune di Valbrevenna
Aldo Scorzoni, assessore al Turismo del Comune di Valbrevenna 
Gilda Rivara, Associazione Ligure del Cile
Monica Garibaldi, ricercatrice CISEI
La mostra sarà visitabile con il seguente orario:
da martedì a sabato ore 9.30 - 12.30
pom. e domenica su richiesta al 320 1710281



Valparaìso: la Genova del Pacifico. La mostra si sposta a Villa Montallegro

Visitabile da sabato 20 maggio a sabato 24 giugno

La mostra, già allestita a Palazzo San Giorgio dal 2 al 16 maggio, è stata trasferita a Villa Montallegro. Inizierà sabato 20 maggio (inaugurazione ore 11.00) e terminerà il 24 giugno con il seguente orario di apertura 8.30-19.30 da lunedì al venerdì e 8.30-12 il sabato.
L'esposizione, a cura di Associazione Ligure del Cile e Archivio storico di Viña del Mar, è organizzata da CISEI (Centro Internazionale Storia Emigrazione Italiana) in collaborazione con AdSP Mar Ligure Occidentale e Villa Montallegro SpA.

Attraverso quaranta immagini, la Storia si avvicina per riportare al presente almeno una parte della vita degli italiani nel grande Valparaìso, territorio che li ha accolti e che ha dato loro la possibilità di svolgere diverse attività, lasciando un'eredità degna di essere ricordata, conservata e curata.

Le fotografie ricordano momenti di vita nascosti dal tenue velo della dimenticanza, la bellezza spontanea degli incontri familiari, dei luoghi in cui si lavorò duramente per raggiungere un certo benessere economico oppure degli spazi dove si svolse la vita sociale, sportiva o educativa degli emigrati italiani.

“L'Associazione Ligure del Cile, nel suo trentesimo anniversario, insieme con l'Archivio Storico di Viña del Mar vuole ricordare, riportare al cuore, il luogo della nostra memoria secondo gli antichi, alcuni momenti di vita dei nostri cari immigranti – dichiara Claudio Massone Stagno, presidente Associazione Ligure del Cile - . Non dimentichiamo che la memoria ci consente di prolungare nel presente, sentimenti, persone e luoghi già scomparsi. Un profondo senso di gratitudine verso le persone che ci hanno raccontato la propria storia e che hanno messo a nostra disposizione i propri ricordi”.



Valparaìso: la Genova del Pacifico

Mostra fotografica sull’emigrazione italiana a Palazzo San Giorgio dal 2 al 16 maggio

Donne, uomini, bambini. Spesso di umili origini, ma di grandi speranze.
Sono loro i protagonisti dellamostra “Valparaìso: la Genova del Pacifico” in programma dal 2 al 16 maggio nel loggiato di Palazzo San Giorgio.

La mostra, a cura di Associazione Ligure del Cile e Archivio storico di Viña del Mar, è organizzata da CISEI (Centro Internazionale Storia Emigrazione Italiana) in collaborazione con AdSP Mar Ligure Occidentale e Villa Montallegro SpA.
 
Attraverso quaranta immagini, la Storia si avvicina per riportare al presente almeno una parte della vita degli italiani nel grande Valparaìso, territorio che li ha accolti e che ha dato loro la possibilità di svolgere diverse attività, lasciando un'eredità degna di essere ricordata, conservata e curata.
 
Le fotografie ricordano momenti di vita nascosti dal tenue velo della dimenticanza, la bellezza spontanea degli incontri familiari, dei luoghi in cui si lavorò duramente per raggiungere un certo benessere economico oppure degli spazi dove si svolse la vita sociale, sportiva o educativa degli emigrati italiani.
 
“L'Associazione Ligure del Cile, nel suo trentesimo anniversario, insieme con l'Archivio Storico di Viña del Mar vuole ricordare, riportare al cuore, il luogo della nostra memoria secondo gli antichi, alcuni momenti di vita dei nostri cari immigranti – dichiara Claudio Massone Stagno, presidente Associazione Ligure del Cile - . Non dimentichiamo che la memoria ci consente di prolungare nel presente, sentimenti, persone e luoghi già scomparsi. Un profondo senso di gratitudine verso le persone che ci hanno raccontato la propria storia e che hanno messo a nostra disposizione i propri ricordi”.
 
L’inaugurazione della mostra avverrà martedì 2 maggio alle ore 17,30 a Palazzo San Giorgio. Questo il programma dell’evento:
 
Interverranno
 
Paolo Emilio Signorini, Presidente AdSP Mar Ligure Occidentale
 
Ilaria Cavo, assessore Regione Liguria e vicepresidente CISEI
 
Francesco Berti Riboli, AD Villa Montallegro SpA
 
Fabio Capocaccia, presidente CISEI
 
Gian Luca Kenzo Chiavari De Ferrari, Console On. del Cile
 
Claudio Massone, presidente AssociazioneLiguri del Cile
 
Emilio Toro Canessa, Archivio Storico Vina del Mar, Valparaiso
 
A partire dal 20 maggio la Mostra riaprirà presso Villa Rosa – Villa Montallegro in via Monte Zovetto 27 a Genova.



Donne oltre i confini

Marcoledì 8 marzo alle ore 8 ore 15,30 al Museo Diocesano di Genova

Si intitola “Donne oltre i confini” il percorso di visita organizzato dal Museo Diocesano per la giornata internazionale dedicata alla donna.
Non utilizzeremo il simbolo della mimosa ma esempi straordinari di donne che hanno scelto di affrontare l’ignoto per consolidare un progetto anche lontano dalla loro vita quotidiana.
L’occasione è offerta da una piccola mostra pittorica dedicata a Francesca Saverio Cabrini, donna che ha dedicato la sua vita ai migranti italiani che alla fine dell’Ottocento lasciavano il nostro paese per trovare fortuna e condizioni di vita migliori oltreoceano.
 Una “donna con la valigia”, instancabile nei suoi viaggi negli Stati Uniti e in Europa, una “manager” dell’assistenza e dell’aiuto ai migranti.
Francesca Cabrini muore a Chicago il 22 dicembre 1917 con un attivo di 67 case del suo ordine e un migliaio di suore. Il 13 novembre 1938 viene beatificata da Pio XI e canonizzata il 7 luglio 1946 da Pio XII che nel 1950 la proclama Patrona Universale degli emigranti.
L’artista Meo Carbone, attraverso alcune delle opere presentate nella mostra, fa un omaggio a questa donna, tuttora esempio concreto nelle fondazioni e nelle case che da lei hanno preso il nome.
Orario: mercoledì 8 marzo, ore 15.30. Ingresso Euro 8.00 comprensivo di visita.



La Patrona degli Emigranti - Santa Francesca Saverio Cabrini

A Genova mostra delle opere di Meo Carbone dal 1° al 13 marzo al Museo Diocesano di Genova

Quest'anno ricorre il centenario della morte di Santa Francesca Cabrini, Patrona degli Emigranti, che ha dedicato anima e vita all'assistenza agli emigranti italiani di fine 800 negli Stati Uniti.
Come CISEI abbiamo ritenuto doveroso dedicare un'iniziativa a questa figura così rilevante nella storia dell'emigrazione italiana.
Per questo, in collaborazione con il Museo Diocesano di Genova e con il supporto della Fondazione Migrantes, dell'Istituto delle Missionarie e della fondazione The Dream, organizziamo una mostra di opere dell'artista Meo Carbone che da anni si dedica al ricordo dell'emigrazione storica italiana, e che già nel 2010 abbiamo ospitato con una Mostra presso CISEI e MuMA.
La mostra verrà inaugurata mercoledì 1° marzo presso la Sala Fieschi del Museo Diocesano di Genova e sarà visitabile sino a lunedì 13 marzo 2017.
L’inaugurazione inizierà alle ore 15.30 con i saluti di:
Carla Sibilla, assessore alla Cultura del Comune di Genova
Maria Paola Profumo, presidente Galata Museo del Mare - Genova
Interverranno subito dopo:
Paola Martini, Conservatore Museo Diocesano di Genova
Fabio Capocaccia, presidente CISEI
Carlo Stiaccini, Università di Genova
Meo Carbone, autore delle opere
Le conclusioni saranno affidate a Ilaria Cavo, assessore alla Cultura della Regione Liguria e al Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova.



Zones portuaires approda a Genova

Dall'11 al 18 settembre

Anche CISEI prenderà parte alla kermesse, intervenendo a tre diversi appuntamenti. Il primo è per il giorno dell'inaugurazione, domenica 11 settembre, alle 18.00 presso il Museo della Lanterna, con l'incontro di apertura Transnationalité: Città e Porti del futuro che vedrà la partecipazione del presidente CISEI Fabio Capocaccia e del giornalista de la Repubblica Genova, Massimo Minella. 

Andando avanti con il programma, consultabile nella versione costantemente aggiornata su http://www.zonesportuaires-genova.net/programma, lunedì 12 settembre Carlo Stiaccini, Università di Genova / CISEI, prenderà parte al Convegno Transnationalità: Porti e Città del Futuro , i cui lavori inizieranno già al mattino in Darsena. L'intervento del prof. Stiaccini dal titolo Dal porto al mondo. Genova, il CISEI e l’Archivio-online delle migrazioni italiane è previsto per le ore 14.30.

Infine sabato 17 settembre alle ore 19.30 appuntamento con la proiezione di REVELSTOKE di Nicola Moruzzi (Italia-Canada, 2015, 74’) presso l'Arena estiva della Fortezza a Sampierdarena. Il regista dialoga con Federico Croci, CISEI, Fabio Caffarena, ALSP e Anna Giaufret, LCM-UniGE. Per l'occasione lo staff di CISEI offrirà al pubblico la possibilità di accedere all'archivio on-line dei migranti, attraverso la propria consolle mobile.

#CHE COS’È ZONES PORTUAIRES

Un festival cinematografico dedicato alle città di porto. Un'occasione di incontro e di scambio tra il mondo al di là delle cinte doganali e lo spazio urbano.

Zones portuaires nasce nel 2012 per iniziativa dell'omonima équipe dopo quindici anni di esperienza nel mondo del cinema nella regione Provence-Alpes-Côte d'Azur. Nel corso del tempo, il corpus di materiale sulle città portuali è andato costruendosi quasi da sé: il festival è quindi l'occasione di valorizzarlo e lasciar emergere il fil rouge che lega le città di mare, le loro attività, la loro architettura, le persone che le abitano.

Il calendario delle prime cinque edizioni ha visto in programma a Marsiglia proiezioni in luoghi inediti, incontri, performances e produzioni cinematografiche realizzate appositamente per l'iniziativa. Dal 2015 il festival si tiene anche, in parallelo, a Saint-Nazaire e a Genova.

#CHI LO ORGANIZZA

L'équipe di Zones portuaires opera da quasi vent'anni nella regione Provence-Alpes-Côte d'Azur.

Il festival ha intrecciato, nelle prime edizioni, diverse collaborazioni con realtà della scena artistica marsigliese. A Genova il progetto è curato dal Laboratorio permanente di studi urbani “Incontri in Città” dell'Università degli studi di Genova (DAFiSt) e dalla Fondazione MEDSEA Mediterranean Sea and Coast Foundation, con sede presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura (DICAAR) dell’Università di Cagliari.

#PERCHÉ A GENOVA 

Su proposta della direzione artistica francese, a Genova nel 2015 si è svolta una retrospettiva sulle edizioni passate, preview di questa edizione 2016. La città è stata città ospite d'onore di Zones portuaires a Marsiglia e a Saint-Nazaire. Il festival intende porsi quindi in Italia come un'iniziativa unica, che contribuisca a ricucire la cesura tra città e porto e a proporre uno spazio di riflessione, di incontro e conoscenza tra questi due mondi da troppo tempo separati. Gli eventi saranno quindi localizzati, quando possibile, proprio in questa terra di nessuno che al tempo stesso collega e divide la città e il suo porto.

#QUANDO

11-18 Settembre 2016

#DOVE

Le location del Festival a Genova sono il Parco della Lanterna e l’area di confine tra città e porto che include il Galata Museo del Mare, gli ex Magazzini del Sale, i quartieri retroportuali di Sampierdarena e di Pré, i terminal e i bacini portuali.



Eravamo minatori a Marcinelle

Articolo di Beda Romano su Il Sole 24ore del 31 luglio 2016

La miniera di carbone di Bois-du-Luc, una delle più antiche del Belgio,è ormai chiusa dal 1973. Ma la città operaia, situata tra Mons e Charleroi, continua a suscitare innegabili emozioni. Costruito tra il 1838 e il 1853, il sito è rimasto inalterato. Il pozzo è chiuso. I minatori mancano ormai da quarantanni. Eppure sembra quasi che la fabbrica, la chiesa, la scuola, e soprattutto le abitazioni a schiera in pietre scure siano disabitate per il fine settimana; e che lunedì lintera città tornerà a girare, i macchinari a sbuffare, gli operai ad armeggiare, come ai vecchi tempi.

A pochi chilometri di distanza, sulle sponde del Canal du centre nei pressi di La Louvière, le vecchie abitazioni di minatori costruite dallimpresa Gustave Boël sono oggi un ristorante, “La cantine des italiens”. Paradossalmente, la localitàè più simbolica dei vecchi pozzi di carbone di Bois-du-Luc riflette meglio leredità italiana in questo paese. Ancora oggi, il luogo è quello prescelto dalla comunità immigrata in questa zona del Borinage per le grandi riunioni di famiglia, tra canti, balli e lunghe tavolate festose a cui spesso si associa la popolazione locale.

«Non so se lintegrazione degli italiani sia stata pienamente un successo nota Christian Druitte, un ex amministratore della Rtbf, la rete televisiva pubblica francofona -. Certo, lex Primo Ministro Elio di Rupo ha dimostrato che in questo Paese tutti possono fare fortuna. Mi sembra, tuttavia, che in generale limpatto italiano in Belgio sia avvenuto in campo culturale. Non c’è collettività immigrata che abbia influenzato così tanto la cultura popolare». Nel 1976, per ricordare il ventennale della tragedia di Marcinelle, nella quale morirono 262 persone fra cui 136 minatori italiani, Druitte presentò in prima serata una diretta di cinque ore.

Le doppie celebrazioni di questanno - oltre al drammatico incidente di Marcinelle, il Belgio ricorda anche il settantesimo anniversario dellaccordo italo-belga del 1946 con il quale i due paesi organizzarono uno scambio carbone contro manodopera - sono loccasione per una rivisitazione del passato e un esame del presente, a cui contribuisce un ricco programma di incontri, film, convegni e conferenze organizzato dallambasciata dItalia, dallistituto italiano di cultura a Bruxelles e dalla cineteca reale del Belgio, la Cinematek, presieduta dallitaliano Nicola Mazzanti.

A seconda del paese, limmigrazione italiana nel nord Europa ha lasciato impronte diverse. Il principio dellassimilazione fa sì che la Francia faccia storia a sé: pochi si ricordano che Edith Piaff, Pierre Cardin o Yves Montand erano italiani. In altri paesi, le cose sono andate diversamente. Mentre in Germania limpatto ha colpito la cucina, e in parte la moda, in Belgio limmigrazione italiana ha segnato la cultura popolare. Dolorès Oscari è direttrice del Théâtre poème, a Bruxelles. Istriana di origine, e con passaporto italiano, la sua famigliaè arrivata in Belgio nel 1947, come migliaia di altri italiani alla ricerca di un lavoro: «Ai tempi, da un punto di vista culturale, la regione del Borinage era il deserto».

«La comunità italiana racconta la signora Oscari aveva uno stile tutto suo: cantava, rideva, mangiava. La differenza rispetto al Belgio profondo di quel periodo era evidente. Mentre gli italiani cuocevano la pasta con sofisticati sughi profumati, i belgi condivano i maccheroni con lo zucchero di canna il parmigiano per loro aveva il sapore del vomito mi ricordo ancora che una famiglia appena arrivata dalla penisola era convinta che il rumore di passi sui sampietrini della località dove abitavamo fosse quello dei cavalli. In realtà, erano i nostri vicini: ai tempi nelle campagne belghe non cerano scarpe di cuoio, ma zoccoli di legno…».

«Non c’è dubbio nota Marco Martiniello, sociologo dellUniversità di Liegi : gli italiani hanno vivacizzato il paesaggio culturale del Belgio. Ma il risultato finale è diverso dalla cultura popolare così come è intesa in Italia. È nata una nuova cultura belga, grazie allinfluenza degli immigrati italiani». La lista degli artisti di origine italiana è lunga: i cantanti Salvatore Adamo, Rocco Granata, Frédéric François e Sandra Kim; lamministratore di teatro Serge Rangoni; il compositore di jazz Bruno Castellucci; e il romanziere Girolamo Santocono. Il successo è stato soprattutto nel Belgio francofono, fosse solo perché la maggiore parte degli immigrati italiani si è fermata nel sud del paese.

In un Belgio spesso uggioso e triste, che «ha per sempre il cuore a bassa marea» secondo Jacques Brel in le Plat Pays, è facile immaginare che i belgi siano rimasti affascinati da «una cultura dellapparenza», come la chiama la signora Oscari, di una comunità italiana forte negli anni 70 di 300mila persone. In Vallonia, ancora 50 anni fa, cera in inverno labitudine nelle case belghe del noir quart dheure, un quarto dora di silenzio a luce spenta durante il quale i membri di una famiglia, seduti nel tinello, riflettevano sugli avvenimenti della giornata appena trascorsa, tra sentimenti di malinconia e desiderio di risparmio sulla bolletta elettrica.

La musica ha certamente facilitato lintegrazione di migliaia di immigrati. La canzone marina di rocco granata risale al 1959, ed è stata venduta a milioni di copie. «La tragedia di Marcinelle spiega ancora Druitte ha aperto gli occhi dei belgi sulla deplorabile situazione in cui vivevano ai tempi molti italiani, spesso costretti ad abitare nelle baracche usate subito dopo la guerra dai prigionieri tedeschi». Nel contempo, il matrimonio del futuro Re Alberto con Paola Ruffo di Calabria nel 1959, le immagini televisive dei giochi olimpici di Roma del 1960, e le vittorie ciclistiche di Eddy Merckx con la squadra italiana faemino-faema contribuivano a far conoscere lItalia al Belgio profondo.

Non per questo lintegrazione italiana in Belgio può dirsi però pienamente riuscita, come rilevava in precedenza lo stesso Druitte. Anne Morelli, una sociologa dellUniversité libre de Bruxelles, è convinta che il successo dei Di Rupo e degli Adamo «sia lalbero che nasconda la foresta», una eccezione in un panorama dove lesclusione sociale è spesso la regola in un paese, che oggi fa drammaticamente i conti con le difficoltà di integrazione della sua comunità musulmana. Eppure, in un suo numero recente, il settimanale le Vif-lexpress titolava in copertina: «Made in Italy comment les italiens ont transformé notre pays». Quanti turchi in Germania, filippini in Italia, algerini in Francia, marocchini in Olanda possono contare su un tale riconoscimento?

nella foto: Storia dimenticata. Un minatore siciliano della Vallonia di nome Giuseppe Avanzato in un ritratto Polaroid di Fabio Caramaschi, che sarà esposto a settembre nella mostra di Fabio Caramaschi e Silvia Caracciolo «L’età del Carbone» presso l’Istituto italiano di cultura di Bruxelles.



Internet e l'emigrazione storica, per CISEI un connubio vincente

Ogni mese oltre tremila persone consultano il nostro database online

Internet è amico del popolo dei migranti. Di quelli di oggi e di domani sicuramente. Ma lo è anche di quelli di ieri e dell’altro ieri. Di quei dieci milioni di persone che ad iniziare dalla fine del diciottesimo secolo partirono dal porto di Genova per raggiungere nuove mete e destini oltreoceano.
Sì perché oggi i nipoti, i pronipoti, i discendenti di famiglie spezzate fisicamente dalla lontananza geografica, ma ancora profondamente unite nei ricordi e nei sentimenti, possono mettere assieme tasselli importanti del viaggio e della storia della loro famiglia attraverso il nostro sito Internet www.ciseionline.it
Sono questi sentimenti, insieme al giusto pizzico di curiosità, che ogni mese portano oltre tremila persone a visitare le nostre pagine e il nostro database, il più grande archivio nazionale sul tema, accessibile a tutti proprio grazie a Internet. Oltre cinque milioni di schede di migranti realizzate e custodite da CISEI in dieci anni di meticoloso lavoro, che vanno a censire la metà dell’intero fenomeno migratorio transoceanico degli italiani negli ultimi due secoli.
Spiace quindi scoprire, attraverso le pagine di un quotidiano prestigioso come “Il Corriere della Sera” e le parole di un osservatore del mondo dell’emigrazione storica quale Gian Antonio Stella​, che il sito del Museo nazionale dell’Emigrazione Italiana, oggi chiuso e speriamo in futuro ospitato presso la prestigiosa sede del Mem a Genova,  sia stato vittima di hacker e rimandi nella sua home page - www.museonazionaleemigrazione.it - a contenuti squallidi e volgari che poco hanno a che fare con la storia dell’emigrazione. (leggi l'articolo a questo link: http://www.corriere.it/cronache/16_luglio_28/sito-web-museo-nazionale-b413d224-5437-11e6-bb79-1e466f3b40d8.shtml )
L'incidente, avvenuto su un altro sito, rende ancor più importante il nostro e ci spinge ad impegnarci ancora di più a servizio dei nostri connazionali all’estero che si sono messi sulle tracce dei loro avi. Il lavoro non finisce qui, l’obiettivo adesso è quello di arrivare a una copertura il più possibile completa, raggiungendo i dieci milioni di schede di migranti. Anche con l’aiuto del popolo di Internet, con il quale quotidianamente entriamo in contatto grazie al nostro sito e a Facebook.



Storie di emigrazione: architetti e costruttori italiani in America Latina

Presentazione del libro a cura di CISEI e pubblicato da Stefano Termanini Editore al Politecnico di Milano, in via Bonardi 3. Appuntamento giovedì 9 giugno alle ore 15.15 - aula B.2.1

Intervengono:
Fabio Capocaccia, presidente CISEI
Liliana Pittarello, già direttore regionale MIBACT Liguria e Piemonte
Enrico Pinna, architetto
Giaia Piccarolo, DAStU Politecnico di Milano
Giovanna D’Amia, DAStU Politecnico di Milano



10 anni di CISEI - Due secoli di emigrazione

Mercoledì 11 maggio alle ore 16 a Palazzo Ducale

2006-2016. Dieci anni di attività di CISEI per custodire e testimoniare la storia di due secoli di emigrazione italiana. Quella raccontata negli oltre cinque milioni di schede di migranti realizzate e custodite dal Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana nel più grande archivio nazionale sul tema. Un database accessibile a tutti, sia “on line” che nelle diverse consolle multimediali allestite in giro per l’Italia, e che va a censire la metà dell’intero fenomeno migratorio transoceanico degli italiani negli ultimi due secoli.

L’occasione per festeggiare il lavoro di questi primi dieci anni di attività arriverà mercoledì 11 maggio alle ore 16 a Palazzo Ducale. Un pomeriggio per ripercorrere le tappe del lavoro di CISEI e fissare gli obiettivi per i prossimi dieci anni. Insieme a rappresentanti delle Istituzioni, delle Associazioni, delle realtà culturali che si occupano a vario titolo del tema emigrazione. Nel corso della giornata, nel loggiato antistante Palazzo Ducale, in collaborazione con ETT, CISEI fornirà dimostrazione dell’archivio on-line “Due secoli di emigrazione italiana” realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo.

Un argomento quasi identitario quello dell’emigrazione per Genova, porta e porto del mondo. Da qui, nei secoli scorsi, partirono milioni di persone in cerca di miglior fortuna e di nuove opportunità. Non è perciò un caso che recentemente il Ministro dei Beni Artistici, Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, abbia lanciato l’idea di scegliereGenova come sede del Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana.

CISEI sta collaborando con MuMa e con le Istituzioni per l’individuazione di una collocazione adatta a fronte mare (espansione MEM e in prospettiva Ponte Parodi o Hennebique) e per la definizione dei contenuti di questo progetto – spiega Fabio Capocaccia, presidente CISEI - . Il tema dell’emigrazione è di interesse crescente, anche in relazione alla reciprocità emigrati-immigrati, ma lascia sorpresi il fatto che manchino ancora a livello di Paese archivi completi ed ufficiali. Per tentare di colmare questa lacuna, a partire dal 2006, è stato costituito CISEI. L’archivio è in continua espansione e avrà, nei prossimi anni, l’obiettivo di raggiungere una copertura il più possibile completa, raggiungendo i dieci milioni di schede di migranti”.

Al termine della tavola rotonda dei soci fondatori CISEI e delle Istituzioni, nel Salone del Maggior Consiglio si svolgerà la conferenza conclusiva del prof. Emilio Franzina, massimo esperto italiano in materia, sul tema “Emigrazione di ieri e di oggi”.

“A dieci anni dalla sua fondazione, CISEI festeggia un arco di tempo denso d'indagini e di attività che risulta ormai ragguardevole e lungo il quale, tuttavia, si sono determinati, nel campo delle migrazioni internazionali,  mutamenti di enorme portata che sono sotto gli occhi di tutti – spiega Franzina - . Mutamenti che reclamano una seria riflessione sulla sostanza dei fenomeni migratori di massa a cominciare dal lessico che oggi ne distorce sovente, fuori dall'approccio scientifico, l'immagine e la percezione”.

Inoltre, nel corso della giornata, verrà presentata l’ultima pubblicazione CISEI – Editore Stefano Termanini - dal titolo “Storie di emigrazione: architetti e costruttori italiani in America latina”.

I NUMERI

  • 10 anni di attività
  • Oltre 5 milioni di schede di migranti
  • 8 libri pubblicati
  • 5 consolle multimediali
  • 5 Paesi di destinazione: Brasile, Usa, Argentina, Canada, Australia
  • 1 sito Internet, collegato ai profili social Facebook e Twitter, consultabile in 4 lingue: italiano, inglese, portoghese e tedesco con oltre 200mila visitatori e due milioni di pagine visualizzate nell'ultimo anno. Solo nell’ultimo mese il sito ha registrato oltre diecimila visitatori unici e 138.000 pagine visualizzate.

LE CONSOLLE MULTIMEDIALI

Al momento, le cinque stazioni multimediali CISEI sono installate presso:

  • MEM – Memoria E Migrazione inaugurato a Genova il 17 novembre 2011
  • Commenda di Pré, sede CISEI
  • MEI, Museo Nazionale dell’Emigrazione al Vittoriano a Roma
  • MUSEL di Sestri Levante
  • Museo dell'Emigrazione Marchigiana a Recanati

L’ARCHIVIO DEI MIGRANTI

Si tratta di un data-base unificato di “nomi” di emigrati, con copertura estesa al territorio nazionale e all’arco temporale di oltre due secoli, a partire da fine ‘700. Esso si sviluppa lungo due linee:

       data retrieval da Archivi Statali e fonti locali (processo intrinsecamente lento, ma con esiti completamente nuovi ed originali: alcuni dei registri risalgono al 1793, cioè molto prima dell’emigrazione di massa). Questo processo si innesta su un rapporto di collaborazione con l’Università di Genova e in particolare con l’Archivio Ligure di Scrittura Popolare. Una convenzione con Università e Archivio di Stato è stata firmata nel 2008

       collaborazione con i porti di destinazione (New York, San Paulo, Santos, Buenos Aires) dove sono disponibili registri di arrivo degli emigrati italiani, e acquisizione di dati mediante scambio di informazioni.

I RICERCATORI E I VOLONTARI

Questo lo staff di ricercatori che ha collaborato negli anni con CISEI: Carlo Stiaccini, Laura Jotti, Francesca Carminati, Mario Caselli, Alice Tordo, Raffaele Maurici, Silvia Martini, Valentina Bruzzone, Monica Garibaldi, Francesca Goglino, Valeria Cuneo, Luca Sessarego, Simonetta Ottani, Stefano Lanza, Emilio Toro Canessa e Giulia Grandi.

Volontari: Ezio Roselli, Marco Spinoni, Sandra Mariscotti, Paulina Bergold, Maria Teresa Bisso, Flavio Testi, Sergio Pedemonte e Janie Maschette.

LA NASCITA

Nel 2001 l’Autorità Portuale di Genova ha avviato il progetto e ha riunito le istituzioni genovesi e liguri, il mondo dell’università e della ricerca in un Comitato Promotore che ha lavorato per dare concretezza al Centro Studi. In occasione di “Genova 2004 Capitale Europea della Cultura” l’Autorità Portuale e il Comitato Promotore hanno contribuito al programma con un nutrito calendario di iniziative sull’emigrazione italiana nel mondo.  Nel luglio 2005 è stata inaugurata la sede del centro nello storico edificio della Commenda di Pré e il 12 giugno 2006 CISEI è diventato realtà acquisendo lo status di Associazione, dotata di uno Statuto, di un’Assemblea, di un Consiglio e di un Comitato scientifico di cui fanno parte alcuni tra i più insigni studiosi della materia in Italia e all’estero.

PROGRAMMA EVENTO 11 MAGGIO 2016

Per motivi organizzativi è gradita la preiscrizione a questo link: ISCRIVITI

Alle ore 16.00 presso la Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale

Saluti:


Marco Doria, sindaco Comune di Genova  e presidente Città Metropolitana di Genova 
Ilaria Cavo, assessore Regione Liguria

Roberto Sinigaglia, DAFIST Università di Genova

Tavola rotonda: 10 anni di CISEI

Introduce: Fabio Capocaccia, presidente CISEI

Modera: Antonio Gibelli, presidente Comitato Scientifico CISEI

Partecipano:

Francesca Imperiale, soprintendenza Archivistica Liguria
Roberto Timossi, segretario generale Compagnia di San Paolo
Paolo Baracchi, Co.As.It. (Australia)
Alfreda Rozzi, Ordine Architetti PPC Genova
Pierangelo Campodonico, direttore Istituzione MuMA
Roberto Speciale, presidente Fondazione Casa America

Alle ore 18.00 presso la Sala del Maggior Consiglio
Emilio Franzina: Emigrazione di ieri e di oggi

Nel corso della giornata verrà presentata l’ultima pubblicazione CISEI - EDITORE STEFANO TERMANINI - dal titolo:“Storie di emigrazione: architetti e costruttori italiani in America Latina”

Nel loggiato antistante, in collaborazione con ETT, dimostrazione dell’Archivio on-line CISEI “Due secoli di Emigrazione Italiana” realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo.



Loreto Re, presentazione del libro alla Biblioteca Berio di Genova

Presso la Sala Chierici della Berio mercoledì 6 aprile alle ore 17,30

Mercoledì 6 aprile, alle ore 17,30 presso la sala Chierici della Civica Biblioteca Berio di Genova, verrà presentato il libro Loreto Re recentemente pubblicato dall'editore Termanini. All'iniziativa interverranno, oltre all'autore Marco C. Merlano, il presidente CISEI, Fabio Capocaccia, e Fabia Binci, professoressa di Letteratura Italiana, scrittrice e presidente Unitre Arenzano e Cogoleto.

Il libro tratta di una vicenda legata a doppio filo all'emigrazione e alla città di Genova, in cui l'autore, affermato medico oncologo, è nato e vissuto per gran parte della sua vita professionale. La vicenda narrata nel libro è originale, e tratta un aspetto meno ricorrente nelle storie di emigrazione, in genere dominate dal successo economico dell'emigrato: un percorso di un giovane modenese, Giovanni, che a fine Ottocento lascia l'Italia per cercare lavoro in Argentina.

Tutta la vita trascorre nel tentativo di fare fortuna e tornare in Italia per ricongiungersi alla moglie lasciata, dopo una colpevole perdita al gioco, con un figlio (o figlia?) in arrivo.

Dopo infinite vicissitudini, narrate con grande semplicità e con rispetto della dirittura morale propria della provincia italiana, la fortuna accumulata si riduce ad un  pappagallo, Loreto Re, che  accompagna Giovanni negli ultimi anni e dà il titolo al libro.



La leggenda del Rex, dal nastro azzurro a Fellini. Un viaggio nel mito: parole, musica e immagini

Auditorium dell'Acquario di Genova, mercoledì 30 marzo 2016 alle ore 17

Incontro con il giornalista e autore Massimo Minella per presentare il volume La leggenda del Rex , De Ferrari Editore sulle note della fisarmonica di Franco Piccolo.

Il giornalista ne libro ha voluto ripercorrere le vicende del Rex in un libro intitolato, appunto ''La leggenda del Rex - Dal Nastro Azzurro a Fellini''. Il lavoro offre non solo l'aspetto storico di quella che fu, alla sua nascita, la piu' bella e potente nave italiana. ''Ho cercato di interpretare anche l'aspetto mitico di quella storia, una storia che e' stata capace di tradursi in leggenda''. Non a caso Federico Fellini volle il Rex come metafora centrale del suo Amarcord, confezionando un falso storico clamoroso (il passaggio del transatlantico in Adriatico, cosa mai avvenuta). Lo fece per esprimere nel film ''cio' che per tutti gli italiani rappresentava quel mitico transatlantico: la via di fuga, il sogno di un altrove possibile'' spiega Minella.

L'incontro all'Auditorium dell'Acquario è organizzato da Amici dell'Acquario di Genova, Acquario di Genova, MuMa Museo del Mare e delle Migrazioni e Cisei.



Emigrazione italiana in Cile: ricerche in corso

Sabato 9 gennaio alle ore 16.00 presso la Sala Consiliare del Comune di Ronco Scrivia in Corso Italia 7

Il quarto appuntamento organizzato da CISEI nell'autunno-inverno 2015/2016 sul tema dell'‪emigrazione storica con il sostegno di Compagnia di San Paolo e in collaborazione con il Comune di Ronco Scrivia.
Ecco il programma della giornata
Saluti
Rosa Oliveri, sindaco Ronco Scrivia
Fabio Capocaccia, presidente CISEI
Interventi
L’emigrazione oltre Capo Horn
Flavio Mirabelli, consigliere comunale Ronco Scrivia
Storie di italiani in Cile: l'archivio on-line CISEI e le ricerche in corso
Emilio Toro Canessa, ricercatore Università di Valparaiso Archivio storico Viña del Mar



I nomi dei tanti che da Genova partirono verso le Meriche

Articolo di Giulia De Stefanis su La Repubblica, ed. Genova del 4 dicembre 2015

Giovani, soprattutto maschi, migranti in cerca di un lavoro ma anche di libertà, in fuga dalle persecuzioni politiche nel Paese d'origine.No, non sono cronache di oggi. Anche se ci assomigliano molto. Sono tracce della storia si ripete: perché quello, così simile al profilo del profugo odierno, è anche il profilo medio del migrante italiano dell'800. Anche lui lasciava casa in cerca di fortuna. Imbarcandosi. Tendenzialmente dal porto di Genova, punto di riferimento per l'emigrazione storica fino all'inizio del ‘900 (quando si unirono Napoli e Palermo). Tracce che il genovese Cisei, Centro internazionale di studi sull'emigrazione italiana, ha inseguito fino a costruire il primo grande archivio nazionale sul tema, con 70 milioni di dati raccolti su oltre 4 milioni di emigranti: e ieri, in un incontro all'Archivio di Stato di Genova, si è messo un punto a una delle strade seguite in anni di ricerca. Quella cioè dei 150 mila che partirono da Genova in epoca preunitaria, tra il 1829 e il 1852, e furono censiti nei registri di Sanità Marittima: documenti conservati all'Archivio di Stato che sono stati per la prima volta analizzati e digitalizzati grazie alla collaborazione con Cisei.
«E quegli appunti, in cui si indicava il nome di chi superava le visite mediche e veniva imbarcato, erano chiamati Registri spedizioni passeggeri – spiega Carlo Stiaccini di Cisei – Le persone venivano insomma trattate come merci». Un meticoloso lavoro di interpretazione delle grafie e battitura di ogni dato a computer (oggi tutto consultabile online), grazie al quale «sappiamo chi passò in quegli anni da Genova e dove era diretto – continua il ricercatore – Trent'anni l'età media, c'erano soprattutto uomini ma anche donne, molti erano rifugiati politici come l'armatore Rubattino, compagni di fuga di Mazzini e Garibaldi, visto che in epoca risorgimentale certe idee non erano desiderate. Mete principali le Americhe, ma tanti si spostavano anche verso Livorno, già un altro Stato, o Marsiglia».
Dati che, «uniti nelle nostre banche dati a quelli ricevuti dai Stati Uniti, Brasile e Argentina – spiega il presidente Cisei Fabio Capocaccia – Ci hanno permesso di registrare quasi la metà dei 10 milioni di italiani emigrati tra ‘800 e primi del ‘900: in pochi anni di ricerche siamo a metà strada».
E ora il lavoro continua: ripartendo proprio dall'Archivio di Stato di Genova «che oltre ai registri di sanità marittima racchiude altri dati preziosi che vorremmo sistematizzare – spiega– Come gli archivi dei passaporti o i diari di bordo delle navi».
Un patrimonio di informazioni con valenza storica ma non solo: «Sono utilissime oggi a chi vuole ricostruire la storia della sua famiglia, ma anche agli immigrati che chiedono la cittadinanza italiana e vogliono provare che i loro antenati erano italiani e partirono da qui».
«Quel che colpisce – conclude la dirigente dell'Archivio di Stato di Genova Francesca Imperiale, i– è quanto la gente si spostasse anche allora, per necessità, per lavoro ma anche per piacere. Così come nel Medioevo. Non bisogna pensare ai popoli del passato come popoli stanziali».



Auguri di buone feste



Partenze da Genova nei documenti dell'Archivio di Stato di Genova

Archivio di Stato, Piazza Santa Maria in Via Lata, 7 - Giovedì 3 dicembre 2015 alle ore 16.30

Il terzo appuntamento organizzato da CISEI nell'autunno-inverno 2015/2016 sul tema dell'emigrazione storica vede protagonista l'Archivio di Stato di Genova

Ecco il programma della giornata:

Saluti, presentazione giornata, rapporti CISEI-ASG
Francesca Imperiale, dirigente Soprintendenza Archivistica della Liguria - Archivio di Stato di Genova
Fabio Capocaccia, presidente CISEI

Interventi:

Presentazione del fondo archivistico “Sanità marittima. Registri spedizione passeggeri
Stefano Gardini, Università di Genova

I registri delle partenze dal porto di Genova e la storia dell’emigrazione italiana
Carlo Stiaccini, CISEI

Illustrazione del lavoro fatto: digitalizzazione, informatizzazione, inserimento nella banca dati CISEI
Monica Garibaldi, CISEI

Dal 2006 CISEI - Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana - ha raccolto la sfida di realizzare il più grande archivio online dell’emigrazione italiana con l’obiettivo di dare un nome e un cognome ai migranti partiti dall’Italia negli ultimi due secoli e di ricostruire, quando possibile, la loro storia. Al momento l’archivio CISEI possiede complessivamente informazioni su oltre 4 milioni di emigranti.

Oggi, grazie ad un accordo di collaborazione stipulato con l’Archivio di Stato di Genova e dopo un lavoro di ricerca, di digitalizzazione e di informatizzazione dei dati, l’archivio dispone e mette a disposizione di tutti l’elenco delle persone partite dal porto di Genova nel periodo 1829-1852.

In questo caso si tratta di circa 150.000 nominativi. Donne, uomini e bambini partiti dal porto di Genova per numerosissime destinazioni europee e americane: Marsiglia, Barcellona, Gibilterra, Buenos Aires, Montevideo, Santos, New York, New Orleans, e molte altre destinazioni minori.

L’Archivio di Stato di Genova conserva una serie di Registri di Spedizione Passeggeri (cosiddetti Registri di Sanità Marittima) contenenti dati relativi ai partenti dal Porto di Genova tra gli anni 1795 e 1852. Si tratta di documenti particolarmente interessanti che permettono di ottenere informazioni preziose riguardo le partenze dal porto di Genova nel periodo precedente la cosiddetta “Grande Migrazione”, impossibili da reperire altrove. In quegli anni infatti i movimenti dei passeggeri non erano vincolati al rispetto di particolari normative e/o regolamenti disciplinanti l’emigrazione come avvenuto a partire dal 1881 negli USA o dal 1867 in Brasile e quindi sono molto scarse le informazioni documentate presso i porti di arrivo.

I dati contenuti in questi registri non erano mai stati oggetto di studio sistematico da parte di specialisti.
Da oggi non solo i cittadini di Genova, o quelli che frequentano regolarmente l’Archivio di Stato per ricerche, ma anche i navigatori del web, in ogni angolo del mondo, avranno la possibilità di sapere chi, negli anni precedenti all’Unità d’Italia, transitò dal porto di Genova, averne informazioni biografiche e conoscerne la destinazione.



Emigrazione ligure in Argentina: il caso dei Sessarego di Bogliasco

Giovedì 26 novembre alle ore 16.00 presso il Cinema Paradiso di Bogliasco, Largo Alexander Skrjabin, 1

Il secondo degli eventi CISEI per l'autunno/inverno 2015-2016, nell’ambito del corso di storia locale organizzato da UNITRE Bogliasco - Golfo Paradiso

Presentazione archivio on-line CISEI dell’emigrazione italiana
Fabio Capocaccia, presidente CISEI

Presentazione ricerca di studio dell’emigrazione dal Levante ligure
Luca Sessarego, presidente Associazione “Sessarego nel mondo” e membro Associazione “Liguri nel mondo”



Emigrazione ligure: il caso di Isola del Cantone

Venerdì 13 novembre alle ore 21 nei locali del Museo Archeologico Alta Valle Scrivia, presso Palazzo Spinola di Isola del Cantone

Appuntamento ad Isola del Cantone per il primo degli eventi di approfondimento sull'emigrazione ligure organizzati da CISEI per l'autuno / inverno 2015 - 2016.

Nel corso della serata, promossa con la collaborazione del Museo Archeologico Alta Valle Scrivia e del Centro Culturale di Isola del Cantone, verrà analizzato il fenomeno dell'emigrazione da questa parte dell'entroterra genovese.

Dopo i saluti di Fabio Capocaccia, presidente CISEI, Simone Caleca, direttrice del Museo, racconterà dell'emigrazione medievale dalla Valle Scrivia e Raffaele Rosetti, del Centro Culturale di Isola del Cantone, presenterà i dati degli emigranti della zona inseriti nel database CISEI.

Concluderà il dibattito Carlo Stiaccini, storico e docente dell'Università di Genova, che illustrerà il lavoro di raccolta dati sui migranti portato avanti da CISEI.



Emigrazione storica italiana: nuove ricerche sul territorio ligure

Gli eventi organizzati da CISEI nelle prossime settimane

Un autunno denso di appuntamenti quello di CISEI, che ieri ha partecipato alle presentazione del libro di Massimo Minella dal titolo Storie di ‪‎navi‬ e ‪‎principesse‬ che non fecero ritorno . L'iniziativa, organizzata insieme ad Associazione Amici dell'Acquario di Genova, Acquario di Genova e Museo del Mare, ha riscosso un ampio successo. Tutto esaurito all'Auditorium dell'Acquario, dove, accompagnato dalla fisarmonica del maestro Franco Piccolo, il giornalista Minella ha riportato alla luce le vicende di due piroscafi, il Principessa Iolanda e il Principessa Mafalda.
Nelle prossime settimane gli eventi organizzati da CISEI sul tema ‪‎emigrazione‬ proseguiranno e si sposteranno anche nell'entroterra genovese, ecco un'anticipazione sul calendario in programma:

13 novembre 2015 ore 21, Isola del Cantone
Emigrazione ligure: il caso di Isola del Cantone
Presentazione inserimento dati emigranti dalla zona di Isola del Cantone nel database CISEI

26 novembre 2015 ore 16, Bogliasco
Emigrazione ligure in Argentina: il caso dei Sessarego di Bogliasco
Presentazione ricerca di studio dell’emigrazione dal Levante ligure (nell’ambito di alcune giornate di studio dell’Unitre genovese)

3 dicembre 2015 ore 16.30, Archivio di Stato di Genova
Partenze da Genova nei documenti dell'Archivio di Stato
Presentazione dei risultati del progetto di digitalizzazione dei Registri di Sanità Marittima conservati presso l’Archivio di Stato di Genova e inseriti nel database CISEI

15 gennaio 2016
Emigrazione ligure in Cile: ricerche in corso
Presentazione studi sull’emigrazione italiana in Cile a cura del Professor Emilio Toro Canessa.



Week-end all’Archivio di Stato di Genova, ricordando Colombo

Sabato 10 ottobre e domenica 11 ottobre presso il complesso monumentale di Sant’Ignazio in via Santa Chiara 28R

A ridosso dell’anniversario della scoperta dell’America, l’Archivio di Stato di Genova organizza nel fine settimana del 10 e 11 ottobre una serie di eventi presso il complesso monumentale di Sant’Ignazio in via Santa Chiara 28R.
Sabato 10 ottobre, dalle ore 10 alle ore 13 “Colombo - Colòn”: apertura straordinaria della Sala Colombiana con una installazione interattiva multimediale sui documenti colombiani e sulla Genova del ‘400.
Sempre alle ore 10, sino alle 11.30, visita guidata alla mostra “Tutti i genovesi del mondo. La grande espansione commerciale (secolo XI-XVI)”.
Il giorno seguente, domenica 11 ottobre, dalle ore 8.45 alle 12.15 apertura straordinaria di Sala Studio e alle ore 9.30 visita guidata al complesso di Sant’Ignazio.  Alle 10 visita guidata alla mostra “Tutti i genovesi del mondo. La grande espansione commerciale (secolo XI-XVI)”.
La mostra, aperta gratuitamente sino al prossimo 5 dicembre, è stata organizzata all'Archivio di Stato di Genova in occasione del 70° anniversario della fondazione di Alce - Associazione Ligure per il Commercio Estero ed è inserita dal ministero dei Beni Culturali tra le manifestazioni legate a Expo Milano.
Collocate in 17 bacheche e 2 tavoli espositivi, sono mostrate al pubblico 78 unità documentarie, alcune delle quali restaurate grazie al progetto Adotta un documento , avviato nel giugno del 2008 con il patrocinio di Alce, che, in occasione dell'assunzione della presidenza da parte di Paolo Cuneo, ha tenuto a battesimo l'iniziativa finanziando il restauro della prima pergamena, datata 9 agosto 1270 e relativa al giuramento di Guglielmo Pusterla, cittadino di Milano, nominato podestà di Genova. I documenti sono esposti secondo un criterio geografico per testimoniare come i genovesi siano stati in ogni dove: in una sorta di viaggio immaginario, il visitatore salpa a bordo di una nave genovese che approda in Corsica, Sardegna, Sicilia, Egitto, Siria, Palestina, prosegue per via di terra fino in Persia, Cina e India, per poi visitare i territori dell'Impero bizantino (Costantinopoli, Mar Nero e Mare Egeo), la Francia, la Spagna islamica e cristiana, il Portogallo e le Fiandre fino all'Inghilterra.



Quando l'Ansaldo sbarcò a New York

Articolo del prof. Ferdinando Fasce, membro Comitato Scientifico CISEI, su Il Secolo XIX del 1° ottobre 2015

 

1 OTTOBRE 1915. New York, 80 Maiden Lane Street, parte bassa di Manhattan, vicino a dove si trattano gli affari della città e gran parte di quelli di America . Chi scrive è Luigi Quarleri, ingegnere navale, da anni in forza all`Ansaldo, dove dirige l`Officina Allestimento Navi, appena distaccato oltreoceano. Destinatario, Mario Perrone, il co-proprietario col fratello Pio e amministratore delegato della grande impresa genovese. Comincia un`avventura il cui centenario è degno di essere ricordato negli annali dell`industria locale. L`avventura consiste nell`apertura di una filiale ansaldina a New York per approvvigionarsi di materie prime e macchinari. La recente adesione italiana all`Intesa e l`ingresso in guerra nelle sue file aveva posto l`industria nazionale dinanzi a una scelta obbligata, date la chiusura del mercato tedesco e le persistenti difficoltà burocratiche frapposte agli approvvigionamenti stranieri dalla Gran Bretagna, comprensibilmente preoccupata di soddisfare anzitutto le esigenze del proprio esercito. Non era rimasto che seguire l`esempio degli stessi inglesi e puntare decisamente oltre Atlantico. Ma il compito di Quarleri non era facile. Occorreva far quadrare esigenze tecniche, economiche, diplomatiche, organizzative, con la paura costante che i convogli che attraversavano l`Atlantico potessero incorrere nella guerra sottomarina tedesca. Poi, a nemmeno un anno dal suo inizio, nel luglio 1916, la missione subì un`improvvisa svolta. Vittima di un grave incidente d`auto a New York, Quarleri dovette abbandonare l`incarico. Ma quello che sembrava sulle prime un disastro, si rivelò un`opportunità. Dal vasto cilindro dei suoi tecnici, l`Ansaldo ne tirò fuori uno ancora più bravo dello sfortunato Quarleri, nel frattempo rimpatriato. Si chiamava Sebastiano Raimondo, era un ragioniere sampierdarenese, direttore amministrativo del Cantiere ansaldino di Sestri Ponente, con discrete cognizioni meccaniche, come mostrava il brevetto di un idroplano depositato a suo nome, e soprattutto con una precoce curiosità e interessi spiccati per i sistemi di contabilità e organizzazione aziendale statunitense di tipo tayloristico dei quali prima della guerra si cominciava a parlare anche in Italia. New York esaltò le sue doti, a cominciare dalla sensibilità per le questioni di immagine aziendale. Capendo al volo di essere finito in una società nella quale la pubblicità e la capacità di costruire una buona opinione di sé erano centrali, Raimondo trasformò il piccolo ufficio anonimo, che Quarleri aveva gestito senza troppa attenzione per l`immagine, in una vera e propria filiale dotata di un marchio capace di ben figurare sul mercato statunitense. Esso consisteva nella sovrapposizione al tradizionale logo aziendale, con i cannoni incrociati a una ruota dentata, inscritta a sua volta nella lettera iniziale del nome dell`impresa, di un`aquila americana con un proiettile fra gli artigli. Di relazioni pubbliche, del resto, l`American branch ansaldina ebbe tanto più bisogno dopo la dichiarazione di intervento di Wilson, ne11917, per evitare misure restrittive all`esportazione e requisizioni di navi a opera del governo di Washington. Raimondo si rivelò abilissimo nelle relazioni con i giornali, così come suscitò gli entusiasmi dei fratelli Perrone per i tanti rapporti tecnici sui sistemi produttivi fordisti che inviò al di là dell`Atlantico, assieme a quasi 70.000 tonnellate di materiali nell`arco di soli undici mesi, fra il 1917 e il 1918, in un clima frenetico, fra ordini cancellati e riformulati in tempi rapidissimi, con la preoccupazione della concorrenza di altre imprese, inglesi e italiane, fra mille insidie diplomatiche e organizzative. Nell`immediato dopoguerra riuscì addirittura a vendere negli Stati Uniti alcuni aerei SVA. E, come in ogni storia belle époque che si rispetti, a New York trovò anche l`amore, sposando una giovane proveniente da una nobile famiglia venezuelana. La missione fu chiusa bruscamente nel 1921 per le difficoltà finanziarie dell`azienda. Raimondo tornò in Italia. È augurabile che piccole grandi storie di fruttuoso lavoro all`estero, dimenticate, come questa, vengano recuperate al patrimonio cittadino. Testimoniano di una Genova cosmo- polita nell`età della prima globalizzazione. Una città proiettata, con la sua tela di saper fare, sull`oceano. Della sua memoria occorre nutrirsi, se davvero si vuole il futuro.

 

 

 



Quando i genovesi brillavano in America

Articolo de La Repubblica - ed. Genova del 5 ottobre 2015

di Marco Ansaldo

Sebastiano Raimondo. Questo è un nome che a Genova e in Liguria dovremmo tenere a mente. Chi era costui? Un ragioniere di Sampierdarena, direttore amministrativo dell`azienda Ansaldo di Sestri Ponente, distaccato a New York nel 1916, esattamente cento anni fa. Vi era stato inviato dalla grande impresa genovese per l`apertura della sua filiale americana, un progetto importante e delicato, che avrebbe mostrato al più alto livello internazionale le capacità di un`azienda italiana e, marcatamente, genovese. La Ansaldo aveva infatti incaricato prima di lui l`ingegnere navale Luigi Quarleri, con l`obiettivo di approvvigionarsi di materie prime e macchinari dopo la decisione dell`Italia di entrare in guerra, con la chiusura del mercato tedesco, e la necessità di guardare Oltreoceano. Ma Quarleri, a nemmeno un anno dal suo mandato, dovette rinunciare per un grave incidente d`auto, e l`azienda fu costretta a puntare su Raimondo. Una fortuna, nei timori del cambio improvviso, perché quest`ultimo si rivelò ancora più in gamba del predecessore. E una città come New York, attraente, industriosa, un centro di numeri uno, esaltò le doti di Raimondo, il quale riuscì a soddisfare pienamente le esigenze della propria azienda, e contemporaneamente a far valere il suo nome in quello che all`epoca è ormai diventato il centro decisionale del nuovo mondo.
Una storia che è un esempio per oggi. Devo la sua scoperta a Ferdinando Fasce, ordinario di Storia contemporanea all`Università di Genova, che da tempo analizza la figura di Raimondo e dei liguri come lui, e ha scritto un saggio. Ma già in un suo studio precedente, fatto per la storica e benemerita associazione A Compagna che promuove la cultura genovese, il professor Fasce aveva pubblicato alcune righe di una lettera di Raimondo inviata il 22 agosto 1917 al suo amministratore delegato a Genova. Parole che mostrano il carattere del ragioniere, l`approccio con il proprio incarico e il rapporto instaurato con il Paese straniero. Eccole: Come la S.V. vede, il Governo Americano studia tutte le questioni che hanno carattere di relazione commerciale con altri Paesi, a mezzo dei suoi Agenti all`estero, i quali, contrariamente a quanto fanno i nostri ( i quali vivono nella più completa ignoranza di cose commerciali), studiano la vita del Paese dove rappresentano l`America. Non Conti, o Marchesi, o Baroni, più o meno spiantati, o rimbambiti dovrebbero inviare l`Italia all`estero, per essere rappresentata, ma commercianti, industriali, uomini di affari, banchieri e simili . Ecco, già dal linguaggio evinciamo intanto quanto Raimondo che una foto d`epoca mostra elegantemente seduto su una poltrona di vimini, con i capelli impomatati e il colletto della camicia stretto e duro - fosse spiritoso e però efficace nella sua sintesi. E poi, il giovane Sebastiano ( che infine in America trovò anche moglie) rivelò doti non comuni non solo nel settore tecnico di propria specifica competenza, ma nelle relazioni pubbliche e nei rapporti con i giornali. Inondò la sua centrale a Genova di opuscoli e pubblicazioni americane specializzate, che l`Ansaldo faceva tradurre mettendone in pratica i testi, rivelandosi così all`avanguardia rispetto alla concorrenza. Dimostrandosi un funzionario perfetto, fu capace di dare un`immagine adeguata della propria azienda presso le autorità statunitensi, che le permettesse di battere le aziende britanniche e gli altri produttori italiani interessati al mercato americano. Raimondo costruì il brand dell`Ansaldo in America. Come scrive Fasce, trasformò il piccolo ufficio anonimo, che Quarleri aveva gestito senza troppa attenzione per l`immagine, in una vera e propria filiale aziendale. Fu denominata American branch e fu dotata di un marchio capace di ben figurare sul mercato USA. Esso consisteva nella sovrapposizione al tradizionale logo ansaldino ( con i cannoni incrociati a una ruota dentata, inscritta a sua volta nella lettera iniziale del nome dell`impresa) di un`aquila americana con un proiettile fra gli artigli . Cruciale fu il rapporto che riuscì a instaurare con un giornalista inglese cattolico, Arthur Benington, divenuto all`inizio del secolo uno dei principali tramiti fra la cultura italiana e il mondo americano. Fu lui a guidare il ragioniere di Sampierdarena, trasformatosi in uomo Ansaldo in America, tra gli influenti organi di stampa statunitensi e nella comunità italoamericana newyorkese. Costruendosi così una mappa di relazioni formidabile, che riuscì a valere alla propria azienda importanti contratti e immediata riconoscibilità. Ecco perché dovremmo ricordarlo. Perché Raimondo rappresenta una figura in- termedia di italiano in America, stretta fra l`emigrante in cerca di fortuna e l`imprenditore, uomo politico, intellettuale, già affermato. E su questo il contributo fornito dalla cultura ligure e genovese è stato forte. Nella visita papale conclusa la settimana scorsa negli Stati Uniti in più città ho trovato una serie di nuovi Sebastiano Raimondo negli italiani, e nei genovesi, pienamente inseriti nell`America attuale. I quali, pur essendo magari oggi cittadini statunitensi, portano orgogliosi il proprio cognome, e non hanno mai dimenticato le loro origini. Persino nello sport: se a Pittsburgh, in Pennsylvania, ci sono appassionatissimi tifosi del Genoa, la Sampdoria conta quattro club sparsi fra la California, il Texas, la Florida e New York. E ben 23 sono le località americane che portano il nome di Genoa o Genova. Questa era l`Ansaldo di un tempo. Sono, queste, come quella di Sebastiano Raimondo, piccole grandi storie di lavoro all`estero che non vanno dimenticate e devono anzi essere recuperate al patrimonio cittadino. Dice il professor Fasce: Testimoniano di una Genova cosmopolita nell`età della prima globalizzazione. Una città proiettata, con la sua tela di saper fare, sull`oceano. Della sua memoria occorre nutrirsi, se davvero si vuole il futuro . Non si potrebbe dire meglio.



Storie di navi e principesse che non fecero ritorno. Presentazione del libro di Massimo Minella

Mercoledì 21 ottobre alle ore 17 presso l'Auditorium dell'Acquario di Genova

Accompagnato dalla fisarmonica del maestro Franco Piccolo, il giornalista Massimo Minella riporta alla luce le vicende di due piroscafi, il Principessa Iolanda e il Principessa Mafalda, e della donna che diede il nome a una di queste due navi, Mafalda di Savoia, anch'essa scomparsa tragicamente nel campo di concentramento di Buchenwald. Il racconto è tratto dall'omonimo libro, pubblicato da De Ferrari Editore, con prefazione di Piero Ottone (a questo link alcuni estratti http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/08/08/principesse-e-piroscafi-storie-di-mare-sullo-scaloGenova09.html).

Anche CISEI è coinvolto nell'organizzazione di questa presentazione, insieme ad Associazione Amici dell'Acquario di Genova, Acquario di Genova e Museo del Mare.

Non è la prima volta che CISEI ha il piacere di collaborare con Massimo Minella - interviene Fabio Capocaccia, presidente Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana - , sia nel suo ruolo di caporedattore economico di Repubblica Genova che in quello di appassionato narratore delle storie e dei protagonisti della Genova che va per mare. A questo proposito ricordo con piacere l'opera di Minella su Genova-Buenos Aires: solo andata , un focus sull'emigrazione in partenza dal nostro porto. Tra le molte storie ripercorse, quella del padre di Papa Bergoglio, la cui scheda di viaggio è caricata nel database CISEI - http://www.ciseionline.it/KMS/Dettagli_Arg.asp?id=146548 - . Proprio per il volume di Minella su questo tema, ho avuto il piacere e l'onore di curare la post fazione, che riporto qui di seguito e che dà la misura della passione dello staff CISEI nel portare avanti il lavoro di ricostruzione e memoria del fenomeno migratorio che interessò il nostro Paese nei secoli scorsi .

13 marzo 2013 – Roma – si diffonde la notizia dell’elezione di Papa Francesco….
Francesco – al secolo Jorge Mario Bergoglio, è nato in Argentina ma è figlio di emigrati italiani. E’ immediata l’idea di ricercare i genitori tra gli emigrati registrati nel sito CISEI…   Va precisato che il CISEI – Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana, fondato a Genova nel 2006, si era da pochi anni assunto il compito non facile di ricostruire l’archivio on-line degli emigrati italiani in tutto il mondo, archivio – fino a quel momento – inesistente.  
Passano poche ore, e si riesce a ricostruire approssimativamente l’albero genealogico dei Bergoglio. Il padre, Mario, era emigrato in Argentina pochi anni prima della nascita di Jorge Mario, avvenuta in Argentina nel  1936.
Allora: vado nel sito   HYPERLINK http://www.ciseionline.it www.ciseionline.it.  Scrivo il cognome: Bergoglio.    ..sono presenti nella banca-dati 24 nominativi che corrispondono ai criteri di ricerca….  
Scrivo il nome: Mario.   .. . Un solo nominativo: Bergoglio Mario, anni 21, nato ad Alessandria, partito il 15.02.1929 da Genova sul piroscafo Giulio Cesare, destinazione Argentina..  E’ lui, è il padre del Papa. Dal registro degli arrivi a Buenos Aires (archivio CEMLA) si scoprirà più tardi la professione Contador, e la religione….Catolica(!).   Sulla stessa nave: Bergoglio Giovanni, anni 45, nato ad Alessandria, destinazione Argentina  e Vassallo Rosa, anni 45, nata ad Alessandria, rispettivamente nonno e nonna del Papa, che viaggiavano insieme al loro figlio Mario. Quindi non solo il padre si è trasferito nel ’29 come in genere si riferisce, ma tutta la famiglia.
Telefonata a Massimo Minella: “può essere una prima mondiale…abbiamo trovato il padre del Papa nel nostro registro degli emigrati”. Quindi: intervista su Repubblica del 15 marzo, servizio sulla RAI, intervista su La Stampa. Eccetera.
La partenza di Mario Bergoglio sul Giulio Cesare trovava il porto di Genova in un momento di tumultuoso sviluppo. Il movimento degli emigrati era ripreso in grande stile, dopo la stasi della Prima Guerra Mondiale. Lo storico Ponte Federico Guglielmo, protagonista dell’emigrazione più antica a cavallo dei due secoli, non era più sufficiente, ed era stato da poco (1928) dismesso. Al suo posto avanzavano i lavori della nuova Stazione Marittima di Ponte dei Mille, che sarebbe stata ufficialmente inaugurata il 28 ottobre del 1930. Al momento del viaggio di Mario, la nuova Sala d’imbarco (vedere la foto in altra parte del libro) era certamente già in funzione, come gran parte della nuova Stazione. Negli anni immediatamente successivi  il varo del REX, e la lunghezza e il pescaggio del suo scafo, avrebbe richiesto la costruzione di una seconda Stazione Marittima al vicino Ponte Doria, che sarà quindi ultimata in grande fretta per essere pronta per il viaggio inaugurale del REX nel 1932.
L’emigrazione in quegli anni vedeva  Genova ricuperare, nei confronti di Napoli e Palermo che negli anni dell’emigrazione di massa dal Sud l’avevano sorpassata, la posizione di principale porto di transito da e per l’Italia. Dal 1902 al 1926 sono più di un milione e 700 mila le sole partenze dai moli genovesi e nel periodo 1926-1939 più di 400 mila (dati CISEI). Fino alla fine degli anni Venti, prima dell’inizio della crisi finanziaria del 1929, gli Stati Uniti sono la meta preferita tra le destinazioni oltreoceano, nonostante il Regime incentivi e in alcuni casi poi forzi, soprattutto a partire dagli anni Trenta, le migrazioni interne al Paese e poi quelle dirette verso le colonie africane. È proprio a partire dal 1929 che l’Argentina, meta scelta da Bergoglio e dalla sua famiglia, diventa il paese più ambito, raggiunto da oltre l’80% degli italiani diretti in America Latina. Tra il 1926 e il 1935 gli italiani diretti verso le capitali americane risultano essere 605.717, di questi 259.412 sbarcano nei porti Statunitensi, e in particolare in quello di New York, mentre 264.081 decidono di raggiungere la capitale argentina. Nel 1929, stando sempre alle statistiche ufficiali (quindi ragionando per difetto), lasciano l’Italia 174.802 persone, di queste 94.342 sono dirette verso i paesi europei, in particolare verso Francia (53.186) e Svizzera (24.191), e 73.766 verso i paesi d’oltreoceano, di cui 24.521 con destinazione Buenos Aires  (si pensi che in quell’anno partono per il Brasile poco più di 2.500 italiani, mentre a fine ottocento la meta predominante era proprio il Brasile).
Si può quindi concludere che proprio negli anni del passaggio da Genova dei Bergoglio, padre e nonni, la città attraversava un periodo di grande fermento. Da poco (1926) era stata creata la grande Genova aggregando i comuni limitrofi, e lo sviluppo dei transatlantici cambiava la composizione del flusso dei passeggeri, non più soltanto emigranti. Le trasformazioni della flotta mercantile italiana riportavano a Genova la capitale del grande movimento  passeggeri transatlantico. Come ricordato, Genova inaugurava ben due nuove Stazioni Marittime (Ponte dei Mille e Ponte Andrea Doria) nel giro di appena due anni.
Si  può senz’altro dire che gli stessi Bergoglio rappresentano alla fine degli anni ’20 una tipologia di emigranti assai diversa dai loro predecessori di fine ottocento, su cui si basa la retorica migratoria italiana fatta di povertà e di valigie di cartone tenute insieme con lo spago.

Fabio Capocaccia, Presidente CISEI, già Commissario e Segretario Generale del Porto di Genova

 



Storie di Emigrazione: architetti e costruttori italiani in America Latina

Alla Commenda di Pré, venerdì 12 giugno dalle ore 9.30 alle ore 17.30

Nel quadro della grande emigrazione italiana Otto – Novecentesca in Sud America assume una rilevanza culturale importante – e non molto studiata finora – l’opera degli architetti,  urbanisti e costruttori  di origine italiana che hanno lavorato in America Latina. In alcuni paesi del Sud America si può addirittura affermare che gli orientamenti architettonici ed urbanistici di fine-Ottocento – primi Novecento siano influenzati in modo determinante dagli emigrati italiani, alcuni dei quali hanno firmato le più importanti realizzazioni dell’edilizia pubblica. La Giornata di Studio, organizzata da CISEI con la collaborazione degli Enti/Associazioni qui sotto indicati, è dedicata a questo tema, e raccoglie le testimonianze e gli studi di alcune delle più importanti Università italiane ed estere e del Ministero dei Beni Culturali, sotto il duplice aspetto della storia e dell’architettura. 

Questo il programma della giornata:

 Presentazioni introduttive

Regione Liguria

CISEI   (Fabio Capocaccia)

MuMA  (Maria Paola Profumo)

Fondazione Casa America (Carlotta Gualco)

Università di Genova, Dip.Scienze per l’Architettura (Maria Linda Falcidieno)

Università di Genova, Dip. DAFIST  (Roberto Sinigaglia)

Ordine degli Architetti della provincia di Genova (Diego Zoppi)

Fondazione dell’Ordine degli Architetti (Ibleto Fieschi)

Associazione Liguri nel Mondo (Mario Menini)

 Interventi

L’emigrazione italiana in Sud America. Federico Croci (UniGe, CISEI)

Italianos en la arquitectura argentina. Miradas de la transculturación. Ramón Gutiérrez  (Cedodal, Buenos Aires)

Architetti e tecnici italiani emigrati in Argentina: il senso della ricerca. Liliana Pittarello (MIBACT)

Emigrazione dopo Caseros: gli architetti Canale a Buenos Aires. Cristina Sanguineti (MIBACT)

Gli anni della grande emigrazione tra fine Ottocento e inizi Novecento: gli architetti lombardi.  Giovanna D’Amia (PoliMi)

Clorindo Testa: protagonista dell’architettura argentina del Novecento. Emiliano Michelena (PoliTo)

Architetti italiani in Brasile, una storia ancora da raccontare. Giovanna Rosso Del Brenna (UniGe, CISEI)

Jannuzzi e Santoro tra Rio de Janeiro e il Nord del Brasile. Vittorio Cappelli (Università della Calabria)

Lina Bo-Bardi. Enrico Pinna (Fondazione Architetti) e Ana Araujo (University of London)

Influenze culturali in Paraguay.  Diego Zoppi e Giorgio Parodi (Ordine Architetti)

Francesco Luigi Sessarego tra Buenos Aires, Rosario e la provincia di Entre Rios. Luca Sessarego  (Liguri nel Mondo, CISEI)

Architettura come status symbol: dimore e scelte culturali di alcuni liguri-americani al rientro in patria. Caterina Olcese Spingardi (MIBACT)

Francesco Bisighini, ritorno da Buenos Aires. Documentario di Vittorio Bocchi.

 

Tavola rotonda conclusiva con i relatori

Per informazioni:

CISEI, Francesca Carminati, tel. 010 2518397  - segreteria@ciseionline.it

Ufficio Stampa Costa Edutainment spa, Eleonora Errico, tel. 010 2345322  stampagalata@costaedutainment.it

Mu.MA - Relazioni Esterne Marina Mannucci, tel. 010 2512435 / 339 7150439 - mmannucci@muma.genova.it

 



Il viaggio delle parole. Le parole del viaggio

Sabato 18 aprile 2015 alle ore 16.00 a Lorsica, inaugurazione della mostra

Il Comune di Lorsica, il Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana (CISEI), la “Tessitura Demartini e la Direzione del Museo Civico del Damasco di Lorsica, sabato 18 aprile 2015 alle ore 16.00, nell'ambito degli eventi programmati nel corrente anno per la diffusione della cultura e della storia del territorio, presentano una mostra sui propri emigranti, arricchita da una serie di pannelli realizzati a cura di CISEI e ALSP (Archivio Ligure di Scrittura Popolare dell'Università di Genova) dal titolo:

“Il viaggio delle parole.  Le parole del viaggio”. Lettere e diari di emigranti fra l'800 e il '900.
Cura dell'allestimento: Maria Teresa Bisso
Allestimento tecnico : Marco Lagomarsino

Il Museo ospiterà la postazione multimediale di consultazione del database di CISEI che raccoglie, unico in Italia, un importante materiale sulle storie degli emigranti e collabora con ALSP.

La Mostra sarà visitabile dal 18 aprile al 28 giugno 2015 e, in questo periodo,chi desidera fare ricerche, segnalare i propri emigranti, mettere a disposizione lettere, foto o diari dei propri cari potrà farlo e potrà consultare il database di CISEI.

Durante la cerimonia di apertura della mostra verrà sottoscritto un protocollo d'intesa tra il Sindaco del Comune di Lorsica, Dott. Aulo de Ferrari ed il Presidente di CISEI, prof. Fabio Capocaccia ,al fine di contribuire a diffondere la cultura dell'emigrazione.

Interverranno inoltre il Prof. Carlo Stiaccini dell'Università di Genova ed i curatori della Mostra.

Il Museo è aperto il SABATO e la DOMENICA dalle ore 15.00 alle ore 17.00, e TUTTI I GIORNI su prenotazione ai numeri: 0185 977302 – Direzione

0185 977345 – Guida

Si può visitare la pagina facebook Museo del damasco di Lorsica



“Partono i Bastimenti”

In mostra a Palermo l’emigrazione italiana nelle Americhe

“Partono i Bastimenti”. E’ questo il  titolo della mostra, curata da Francesco Nicotra, che sarà aperta al  pubblico dal 16 aprile al 16 maggio, nella Sala Gialla del Teatro Politeama di Palermo. Una mostra, dedicata alla emigrazione italiana nelle Americhe, quel ”grande esodo” definito dagli studiosi il più  rilevante movimento migratorio della storia del mondo.

La rassegna, già allestita con successo a Napoli, Cosenza, Bari e, in edizione ridotta, presso il Ministero degli Esteri, è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro-Italia e Mediterraneo, ospitata dalla  Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, organizzata da Civita Sicilia. Curatore della rassegna è Francesco Nicotra, direttore dei Progetti Speciali Niaf (National Italian American Foundation), ente  che ha dato il suo patrocinio alla iniziativa.



Scrivere le Migrazioni

Premio biennale Pietro Conti

Il premio biennale Pietro Conti Scrivere le Migrazioni è promosso da Filef e Regione Umbria, in collaborazione con ISUS e Museo regionale dell'emigrazione. Nato per dare voce alle donne e agli uomini protagonisti dell’emigrazione italiana, per conservarne la memoria rendendola patrimonio di tutti, negli anni il Premio Pietro Conti è diventato sempre di più un territorio libero di scrittura, che ha come unica frontiera quella dell’esperienza di chiunque lascia il proprio Paese alla ricerca di una vita migliore, di tutti i migranti. Il Premio Pietro Conti – Scrivere le Migrazioni, ha una cadenza biennale e due sezioni di concorso: 1. narrativa e memorialistica; 2. studi e ricerche.

SCARICA IL BANDO  con il regolamento di partecipazione

Scarica il Bando anche in Inglese, Francese e Spagnolo



Azienda alimentare italiana, America inizio '900

L'immagine del mese di aprile del calendario CISEI 2015

Prosegue il viaggio di CISEi tra i sapori migranti. Il calendario 2015 di CISEI è dedicato al tema del cibo, per illustrare, attraverso dodici immagini, quanto l’esperienza migratoria italiana si sia rivelata un formidabile veicolo di diffusione di pratiche e modelli alimentari, penetrati nelle cucine e nelle tradizioni culinarie dei molti paesi di destinazione. Il cibo, con le tradizioni e i riti ad esso collegati, ha rappresentato, e ancora oggi continua a rappresentare, per milioni di italiani, uno fra i più riconosciuti simboli di identità. Non a caso da più di centocinquant’anni moltissime imprese agroalimentari e attività commerciali sono sorte negli angoli più remoti del pianeta, per soddisfare le esigenze e le abitudini alimentari di milioni di italiani.
Questo calendario è realizzato con il sostegno di Coop Liguria, con la quale CISEI ha aperto un programma di collaborazione per Expo 2015, e contiene una selezione di immagini di aziende agricole e attività commerciali aperte in alcune famose località Americane, tra Ottocento e Novecento.



Aiuta la ricerca CISEI

Devolvi il tuo 5 per mille

 

 

L’archivio CISEI ha ormai raggiunto oltre quattro milioni di schede, relative a ciascun migrante, frutto di un lungo e meticoloso lavoro di consultazione e trascrizione dei registri delle navi su cui si imbarcavano uomini e donne in cerca di nuove speranze.

Ma il lavoro del CISEI non si ferma  qui.

Ci sono ancora tante storie di migranti da raccontare e recuperare alla memoria futura, storie che per molte famiglie di italiani all'estero sono un punto di partenza importante nella ricerca delle proprie radici.

Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti, anche del vostro.

Ecco perché vi chiediamo, adesso che si avvicina il periodo di provvedere agli adempimenti fiscali per la dichiarazione dei redditi, di devolvere a CISEI il vostro 5 per mille.

Nel caso vogliate accogliere il nostro invito, vi segnaliamo il nostro codice fiscale 95104350103 da inserire nella dichiarazione dei redditi nella casella sostegno del volontariato ecc .

Vi ringraziamo sin d'ora per l'aiuto che saprete darci e darete al mantenimento della memoria di una parte importante della nostra storia più recente.

 



L`Esposizione Internazionale di Genova del 1914. La memoria di una città

Martedì 10 marzo 2015 apre la mostra fotografica al Palazzo della Borsa

Apre martedì 10 marzo presso la Sala delle Grida del Palazzo della Borsa, a Genova, la Mostra fotografica L'Esposizione Internazionale di Genova del 1914 .
La mostra resterà aperta tutti i giorni fino a domenica 29 marzo con orario 10-19. L'ingresso è libero.
Curatore della mostra è Massimo Minella, autore del libro 1914 – L'esposizione Internazionale di Genova – Il futuro nella storia uscito nel 2014 e che in occasione della mostra verrà riproposto in una nuova veste editoriale, in coedizione De Ferrari/Fondazione Ansaldo.
La mostra, alla cui realizzazione ha collaborato Alessandro Tinterri, Consigliere Scientifico della Fondazione, sarà costituita in gran parte da materiale fotografico tratto dall'archivio della Fondazione Ansaldo integrato da scatti inediti di Ludovico Maria Chierici. Materiale che si è arricchito con molti documenti usciti dalle soffitte dei genovesi.
Tra il materiale pervenuto  - fa notare il curatore Massimo Minella - spiccano la partitura dell'inno composto in occasione della inaugurazione della Mostra ed eseguito alla presenza dei Reali, la medaglia ufficiale dell'Esposizione, originali di tessere d'ingresso intestate a personalità di spicco e numerose cartoline d'epoca.



Marzo e i sapori italiani a Buenos Aires

L'immagine di questo mese nel calendario CISEI 2015

Prosegue il viaggio di CISEi tra i sapori migranti . Il calendario 2015 di CISEI è dedicato al tema del cibo, per illustrare, attraverso dodici immagini, quanto l’esperienza migratoria italiana si sia rivelata un formidabile veicolo di diffusione di pratiche e modelli alimentari, penetrati nelle cucine e nelle tradizioni culinarie dei molti paesi di destinazione. Il cibo, con le tradizioni e i riti ad esso collegati, ha rappresentato, e ancora oggi continua a rappresentare, per milioni di italiani, uno fra i più riconosciuti simboli di identità. Non a caso da più di centocinquant’anni moltissime imprese agroalimentari e attività commerciali sono sorte negli angoli più remoti del pianeta, per soddisfare le esigenze e le abitudini alimentari di milioni di italiani.
Questo calendario è realizzato con il sostegno di Coop Liguria, con la quale CISEI ha aperto un programma di collaborazione per Expo 2015, e contiene una selezione di immagini di aziende agricole e attività commerciali aperte in alcune famose località Americane, tra Ottocento e Novecento.



Ai connazionali nel mondo va il mio saluto affettuoso

Messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Parlamento nel giorno del giuramento

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento riunito in seduta comune integrato dai delegati regionali. Il Presidente Mattarella, al suo arrivo a Palazzo Montecitorio, è stato ricevuto dalla Presidente della Camera, Laura Boldrini, e dalla Presidente Vicaria del Senato, Valeria Fedeli. Nell'Aula di Montecitorio la Presidente Boldrini ha dichiarato aperta la seduta ed ha invitato il Capo dello Stato a prestare giuramento a norma dell'art.91 della Costituzione. Il Presidente Mattarella ha quindi pronunciato la formula di giuramento e rivolto il messaggio alla Nazione.

Tra le sue parole anche un messaggio ai tanti italiani all'estero: Ai connazionali nel mondo va il mio saluto affettuoso .

A questo link il testo completo del discorso

http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Discorso&key=3



Potenza, presto un nuovo Museo dell'emigrazione

L'inaugurazione prevista per il 22 maggio nel castello di Lagopesole di Avigliano

Sorgerà nel castello di Lagopesole di Avigliano, il Museo dell’Emigrazione, le cui attività saranno coordinate dal Centro dei Lucani nel mondo “Nino Calice”. L'inaugurazione è prevista per il prossimo 22 maggio, nell’ambito della Giornata dei Lucani nel Mondo. Nel museo si vuole narrare il percorso tipico di un emigrante che, dal suo centro d’origine, intraprende il viaggio per arrivare nel Nuovo mondo, attraverso l’implementazione con nuove tecnologie in grado di offrire al visitatore uno “spaccato” della vita di queste persone fino a Ellis Island, dove sbarcavano gli emigrati all’ombra della statua della libertà.
Questa struttura sarà di fondamentale importanza anche nell’ambito dell’Expo 2015, per il turismo di ritorno e per valorizzare ancor di più la Basilicata, anche grazie ai tanti lucani nel mondo e alla spinta propulsiva di Matera 2019.



Sapori migranti

Expo 2015 e CISEI, il calendario 2015 dedicato al tema del cibo

Il 2015 è l’anno di Expo a Milano. In sintonia con il tema dell’Esposizione Universale – Nutrire il pianeta, energia per la vita – CISEI dedica il proprio calendario al tema del cibo, per illustrare, attraverso dodici immagini, quanto l’esperienza migratoria italiana si sia rivelata un formidabile veicolo di diffusione di pratiche e modelli alimentari, penetrati nelle cucine e nelle tradizioni culinarie dei molti paesi di destinazione. Il cibo, con le tradizioni e i riti ad esso collegati, ha rappresentato, e ancora oggi continua a rappresentare, per milioni di italiani, uno fra i più riconosciuti simboli di identità. Non a caso da più di centocinquant’anni moltissime imprese agroalimentari e attività commerciali sono sorte negli angoli più remoti del pianeta, per soddisfare le esigenze e le abitudini alimentari di milioni di italiani.

Questo calendario è realizzato in collaborazione con Coop Liguria, con la quale CISEI ha aperto un programma di collaborazione per Expo 2015, e contiene una selezione di immagini di aziende agricole e attività commerciali aperte in alcune famose località Americane, tra Ottocento e Novecento.



L'Italia nella Grande Guerra - I luoghi, gli eventi, i protagonisti, la memoria

Inaugurazione il 15 gennaio 2015 alle ore 17,30 presso la Biblioteca Universitaria di Genova - Hotel Colombia, via Balbi 4

La mostra, in occasione del centesimo anniversario dell’entrata dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, si concentrerà sul ruolo svolto dal nostro paese in questo gigantesco evento, che ha rappresentato una svolta epocale nella storia dell’umanità; ed in particolare da Genova, molto attiva nell’orientare l’opinione pubblica nazionale in senso favorevole alla guerra (si ricordano, ad esempio, i numerosi periodici interventisti, ma anche gli altrettanto numerosi periodici pacifisti) e nel massimizzare lo sforzo bellico italiano a favore della vittoria finale, non solo attraverso la produzione industriale, ma anche come principale porto di arrivi di rifornimenti, truppe, armamenti, risorse energetiche, ecc.

I temi toccati dalla mostra, attraverso pubblicazioni e fotografie storiche, oggetti e cimeli, documenti e testimonianze: i protagonisti politico-militari, i campi di battaglia e le linee di difesa, l'identità dei soldati, il ruolo delle donne, i percorsi di guerra e le trasformazioni del paesaggio, la tecnologia bellica e le comunicazioni.

All'inaugurazione interverranno Franco Bertieri, Marco Salotti e Franco Contorbia

Pubblicazioni storiche (libri e periodici) appartenenti alle collezioni della Biblioteca Universitaria di Genova, provenienti soprattutto dalla soppressa Biblioteca del Distretto Militare e da altri fondi moderni.
Fotografie storiche appartenenti alle collezioni della Biblioteca e della Fondazione Ansaldo, con la quale si intende proseguire la collaborazione già proficuamente iniziata nel 2014.
Oggetti e cimeli provenienti da collezioni pubbliche e private, in particolare la Fondazione Novaro di Genova e il Museo Civico Andrea Tubino di Masone , in modo da costruire anche un percorso “tridimensionale” accanto agli altri tre, prettamente “bidimensionali”
Documenti, immagini e testimonianze storiche provenienti da famiglie di soldati italiani impegnati e/o caduti sui vari fronti di guerra, con particolare riferimento ad alcune personalità di spicco che ebbero successivamente un ruolo di primo piano nella società.
All’interno delle quattro sezioni, e particolarmente in quella fotografica, che conterrà una serie di immagini inedite di forte impatto emotivo, verranno toccati i seguenti temi: protagonisti politico-militari, campi di battaglia e linee di difesa, identità dei soldati, ruolo delle donne, percorsi di guerra e trasformazioni del paesaggio, tecnologia bellica e comunicazioni.


AUGURI

A tutti i migranti di ieri e di oggi i migliori auguri di buone feste da CISEI



Cuori nel pozzo. Presentazione del libro di Roberta Sorgato

Giovedì 4 dicembre alle ore 17.00 a Palazzo San Giorgio - Genova

Saluti di:
Maria Paola Profumo (Mu.MA.)
Luigi Merlo (Autorità Portuale)
Roberto Speciale (Casa America)
Giovanni Grimaldi (La Maona)
Fabio Capocaccia, Presidente CISEI, dialoga con Roberta Sorgato, autrice del libro

“Cuori nel pozzo” è uno spaccato della realtà storica, economica, sociale, culturale e politica dell’Italia in un significativo arco di tempo che va dal primo conflitto mondiale fino all’immediato secondo dopoguerra passando attraverso il ventennio della dittatura fascista.
In questo contesto trova naturale collocazione uno dei fenomeni tanto importanti quanto, spesso, dimenticati o sottovalutati, come l’emigrazione italiana nel mondo, raccontato  attraverso lo sguardo della gente comune. In particolare viene spiegato il fenomeno della massiccia emigrazione dei lavoratori italiani  verso le miniere del Belgio e descritto il difficile percorso di inserimento nel Paese di accoglienza in equilibrata osservanza delle leggi locali ed orgogliosa difesa delle proprie origini e dei suoi valori.
Toccante la ricostruzione fedele della sciagura avvenuta l’8 febbraio 1956 al Rieu du Coeur a Quaregnon nella quale persero la vita otto minatori di cui sette italiani. Attenta l’analisi delle ripercussioni e conseguenze istituzionali e soggettive, immediate e a lungo termine.

Iniziativa organizzata da CISEI, in collaborazione da Mu.M.A., La Maona, Autorità Portuale di Genova e Fondazione Casa America



Presentato a Genova il dizionario delle migrazioni italiane nel mondo

Promosso dal Cisei, si è tenuto presso l’Archivio di Stato un importante seminario sull’Emigrazione

Questa volta è stata la Città della Lanterna, così fortemente legata alla storia della nostra emigrazione, ad ospitare il Seminario di presentazione del Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo (DEMIM), pubblicato da SER ItaliAteneo con la collaborazione scientifica della Fondazione Migrantes.

L’emigrazione italiana tra Ottocento e Novecento è stata al centro del Seminario, tenutosi il 5 novembre scorso all’Archivio di Stato di Genova. L’evento, promosso dal CISEI  (Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana) partner scientifico del Dizionario, ha visto tra i relatori Tiziana Grassi, ideatrice e direttrice del progetto, motore ed anima dell’opera, e del direttore editoriale Enzo Caffarelli. Un folto pubblico ha seguito i lavori del seminario, nonostante l’ Allerta Uno sulla città, gravemente flagellata da violenti nubifragi. Una partecipazione motivata, attenta, a conferma che l’emigrazione, sebbene persista un’inconcepibile distrazione di Istituzioni e classe politica del Paese su un fenomeno così significativo per la nostra storia, è tema centrale e quanto mai attuale, tra nuove mobilità che dall’Italia tornano a varcare i confini alla ricerca di lavoro, e gli 80 milioni di oriundi italiani nel mondo. Dunque una riflessione a tutto campo, quella tenutasi a Genova, stimolata delle tematiche trattate nel monumentale Dizionario sull’epopea migratoria italiana, resa possibile dall’iniziativa del CISEI in collaborazione con l’Archivio di Stato di Genova, il MuMa (Museo del Mare e delle Migrazioni), l’Università di Genova, l’Autorità Portuale e la Fondazione Casa America. Preceduto dalla firma del Protocollo di collaborazione scientifica tra CISEI e Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, sottoscritto dal presidente del CISEI Fabio Capocaccia, e dal Soprintendente Maurizio Galletti, il seminario ha preso il via con il saluto del direttore dell’Archivio di Stato di Genova, Francesca Imperiale, che presentando il convegno  ha espresso vivo apprezzamento per la ricchezza di contenuti del Dizionario Enciclopedico, al quale l’Archivio di Stato ha dato un rilevante contributo con il proprio patrimonio storico-documentale, come banche-dati, liste passeggeri, registri d’imbarco e giornali nautici. Tasselli rilevanti che contribuiscono a ricostruire l’ampio mosaico conoscitivo sulla Grande Emigrazione.

Maria Paola Profumo, presidente del MuMa - il più grande Museo marittimo del Mediterraneo - presente nel DEMIM con i cataloghi documentali relativi a mostre sulle migrazioni, nel suo saluto ha focalizzato le costanti che riguardano le partenze e i transiti transnazionali, dal passato al presente. Una dimensione che accomuna sia le attività scientifiche del MuMa, sia la costellazione semantica che il Dizionario ha affrontato nel curare lemmi di impianto ontologico come l’identità, la memoria, la nostalgia, lo spaesamento-sradicamento, il lutto migratorio, stereotipi e pregiudizi, costruzione di nuove territorialità. La parola è passata poi a Fabio Capocaccia, presidente del CISEI. Promotore dell’evento e moderatore del Seminario, l’ing. Capocaccia ha portato anche i saluti di Luigi Merlo, presidente dell’Autorità Portuale di Genova e di Roberto Speciale, presidente della Fondazione Casa America. Quindi è entrato nel vivo, sottolineando come la presentazione del DEMIM rappresenti il punto di arrivo d’una collaborazione che dura da oltre dieci anni tra Tiziana Grassi e il CISEI, “da quando Tiziana ci invitava in Rai International, a Sportello Italia , il programma di servizio per gli italiani all’estero di cui era autrice, una pietra miliare nel panorama informativo verso i nostri connazionali, a quando, nel 2009, presentammo a Genova presso il Museo Galata la sua opera multimediale in dvd “Segni e sogni dell’Emigrazione”, con Catia Monacelli e Giovanna Chiarilli (Eurilink, Roma 2009), opera alla quale il CISEI aveva collaborato sul piano scientifico e documentale. Un’opera che lei aveva fortemente voluto, come contributo originale alla valorizzazione del patrimonio di memorie e di cultura che l'emigrazione rappresenta per il nostro Paese. Da quel dvd nasce il progetto di questo Dizionario - ha proseguito Capocaccia - impresa veramente impegnativa, importante, che ha richiesto 5 anni di lavoro ad un team di 170 autori, tra studiosi, accademici e ricercatori. Il CISEI, che dalla sua fondazione dedica la propria attività alla costruzione di un Database computerizzato sui nomi e le vicende degli emigrati italiani, ha partecipato al progetto del Dizionario insieme ai migliori esperti nazionali, ritenendolo uno strumento prezioso, direi indispensabile, per tutti coloro che si avvicinano all'emigrazione, come terreno di studio,  di ricostruzione storica, o più semplicemente ricerca delle origini della propria famiglia. E’ nostra intenzione dotare progressivamente il Database, che attualmente conta oltre 4 milioni di schede di emigrati italiani, di ogni utile riferimento, come un link naturale al Dizionario, allo scopo di realizzare un sistema multimediale integrato, con libero accesso da parte di studiosi e appassionati”.

“Porto di Genova, Archivio Centrale dello Stato, Archivio Ligure della Scrittura Popolare, CISEI, banche-dati, liste passeggeri, giornale nautico - diario di bordo, agenti di emigrazione, compagnie di navigazione, partenze, albergo degli emigranti, stazione marittima, biblioteche di bordo, medico di porto, nave, traversata, Navigazione Generale Italiana, oceano, solitudine, luoghi-simbolo, coraggio, orgoglio, sogni, resilienza, ritorno… Sono solo alcuni dei lemmi del racconto della Grande Emigrazione italiana tra Ottocento e Novecento raccolti in questo Dizionario e che sono fortemente connessi a Genova e alla sua storia e identità. Città alla quale sono molto legata per il suo essere luogo simbolo per eccellenza della diaspora italica che ha visto partire milioni di connazionali - ha dichiarato Tiziana Grassi nel suo intervento, illustrando genesi, impostazione e struttura del volume -, una città i cui studiosi di emigrazione hanno dato un significativo contributo di pensiero e competenze a quest’opera e che ringrazio per gli amplianti orizzonti disciplinari che hanno reso il Dizionario «una vera e propria summa di un fenomeno che ha segnato indelebilmente la storia del nostro Paese», come l’ha definito il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo Saluto di apertura all’opera. Questo volume enciclopedico, che peraltro ho curato insieme ad altri 4 curatori , si pone come un continuum di ricerca con la mia precedente opera multimediale “Segni e sogni dell’Emigrazione”, passando dalla prospettiva semiotica - dei segni intesi nella doppia dimensione di lacerazioni interiori nella persona migrante ma anche come simboli archetipi delle migrazioni - alla dimensione semantica, ovvero al significato espressivo delle parole legate all’universo migratorio. Nell’opera il magmatico portato della nostra epopea viene affrontato non nella lineare sequenzialità temporale cui sono improntate le numerose pubblicazioni sulla storia dell’emigrazione, ma come mosaico multidisciplinare, composto dai numerosi tasselli conoscitivi che vanno dalla letteratura alla musica, dalla linguistica alla fotografia, dall’antropologia alla devozione, dal cinema all’arte, passando per statistica, associazionismo ( la vera sfida storico-culturale che oggi vive la Grande Emigrazione nelle sue generazioni e che non dobbiamo trascurare nei effetti di lungo periodo) e genealogia, alimentazione, storie di eccellenza.  E ancora l’economia, la promozione del sistema Paese, il Made in Italy, l’internazionalizzazione delle imprese italiane, lemma curato dall’esperto di rapporti bilaterali Angelo Giovanni Capoccia, uno degli autori del Dizionario oggi qui presente, che ha focalizzato tutto il potenziale, anche economico, che più sistematiche e strutturate relazioni tra le ‘due Italie’ potrebbero mettere a frutto. Argomenti e prospettive disciplinari che ho voluto affidare allo ‘specifico’ di 169 studiosi ed esperti e che appartengono tanto agli aspetti teorici, ai sistemi valoriali, ai segni e ai simboli, ai sentimenti e alla psicologia, quanto a luoghi, fatti, oggetti concreti, ben circoscritti nel tempo e nello spazio”

“Con molti degli autori - ha aggiunto Tiziana Grassi - ho stimolanti collaborazioni professionali sin dai tempi di Rai International e, tra tutti, penso al prof. Mario Morcellini dell’Università “La Sapienza” di Roma, che sin dall’inizio di questo mio progetto ha generosamente affiancato il progressivo strutturarsi del volume con un folto gruppo di studiosi del suo ateneo e che ha curato la smagliante Prefazione al Dizionario. Un volume complesso che ha richiesto cinque anni di intenso lavoro e che si articola in 1.500 pagine con 700 lemmi-articoli, 160 box di approfondimento, 17 appendici monotematiche e 500 illustrazioni e documenti storici che per anni ho cercato in musei, archivi, centri di ricerca e fondazioni, ottenendo anche numerosi patrocini di atenei italiani ed esteri, tra i quali mi fa qui piacere ricordare l’Università di Genova. Il Dizionario, con il coordinamento scientifico della sociologa Delfina Licata, che ha guidato anche il Comitato scientifico del Dizionario composto da 50 studiosi ed accademici, ha un taglio scientifico e al tempo stesso divulgativo, in una dimensione di servizio che è sempre stata il mio punto di riferimento sin dall’impostazione dell’opera e che ho condiviso con gli altri curatori del Dizionario, tra cui cito con particolare gratitudine Mons. Gian Carlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes: una dimensione inderogabile per trasmettere alle comunità italiane all’estero, ai discendenti degli emigrati rimasti o tornati in Italia, a scuole, giovani, amministratori pubblici ed operatori culturali una pagina fondativa del nostro Paese. Una pagina troppo spesso trascurata, se pensiamo alla sua perdurante marginalizzazione nei testi scolastici e ai tagli ai finanziamenti che le istituzioni le riservano, mentre 80 milioni di connazionali nel mondo ci osservano e, nel registrare l’inquietante miopia da parte di questa Italia dentro i confini, sono in attesa di segnali d’una più matura e consapevole attenzione. Questo Dizionario, nei miei auspici - ha concluso la Grassi - ha anche l’obiettivo di risvegliare la coscienza collettiva sul nostro importante e ineludibile passato migratorio, che per molti aspetti è anche presente, come ha ricordato Maria Paola Profumo, e palpita nella complessità e nelle contraddizioni di un tempo ad alto tasso di nomadismo transnazionale”.    

Sulla complessità e l’impegno necessari per realizzare un’opera così ampia ed articolata, è intervenuto Enzo Caffarelli, direttore editoriale del DEMIM, nonché tra i suoi curatori ed autori. “La realizzazione del Dizionario - ha sottolineato il prof. Caffarelli - ha presentato numerose sfide, che sta ora agli studiosi, ai protagonisti in ogni settore del fenomeno migratorio e al pubblico in genere stabilire se siano state superate o no. La prima era quella di coniugare lo stile del Dizionario con il carattere dell’enciclopedia, cercando di raccontare e analizzare più temi possibili, ma con il rischio di dimenticare o di sottovalutare alcuni aspetti. La seconda era quella di utilizzare, moltiplicato per 169 autori, un linguaggio che fosse utile e accettabile da parte degli specialisti come da parte del pubblico generale. E di trovare una sufficiente armonia, una coerenza stilistica nell’offrire un’opera che vuol essere, ovviamente, di servizio. Una terza sfida era raggiungere alcuni target che ai curatori e agli autori, oltre che evidentemente all’editore, stanno particolarmente a cuore. Per esempio le scuole, considerando quanto poco i giovani sanno delle migrazioni del passato e del presente. Per esempio i Comuni, attraverso in particolare le biblioteche, perché sono fra i principali protagonisti del grande fenomeno migratorio. Per esempio le associazioni di/per gli emigrati italiani all’estero, superando le barriere della lingua, della distribuzione e del costo dell’opera”.

L'intervento del prof. Fabio Caffarena, direttore dell'Archivio Ligure della Scrittura Popolare dell'Università di Genova, che ha aperto la sequenza dei contributi degli studiosi genovesi che in misura rilevante hanno collaborato alla realizzazione del DEMIM, ha sottolineato da una parte il ruolo svolto dall'Archivio Ligure della Scrittura Popolare (ALSP), attraverso la sua attività e il suo gruppo di lavoro, nell'ambito del Dizionario, dall'altra il patrimonio documentale conservato dall'ALSP, partner scientifico dell'opera, e le modalità di trattamento delle fonti. Il focus si è concentrato, attraverso un caso-studio particolarmente efficace, su un epistolario d'emigrazione ritrovato casualmente nella spazzatura, salvato proprio grazie al ruolo di presidio sul territorio che ormai svolge l'ALSP. Il prezioso ritrovamento - ha osservato Caffarena - ha consentito di sottrarre alla distruzione documenti di estremo interesse, appunto il caso d'una famiglia migrante le cui tracce sono state ritrovate anche nella banca dati dei partenti del CISEI, incrociate con le testimonianze orali e i ricordi ancora disponibili, rimontando così, non senza qualche sorpresa, una storia esemplare e al tempo stesso eccezionale di emigrazione. In tale contesto il Dizionario funziona come 'risorsa quadro', come strumento di consultazione da cui partire per orientarsi tra i temi e le problematiche che anche l'epistolario in questione pone. Se l'ALSP e altre istituzioni simili funzionano come rete - archivistica, ma non solo - il Dizionario fornisce le coordinate per muoversi all'interno di un 'mondo migrante' fatto di tracce e documenti labili, di lemmi da inseguire .

Ancora centrale l’ALSP con il prof. Federico Croci, che trattando le migrazioni italiane tra accoglienza e contaminazioni culturali, ne ha tematizzato alcune parole chiave, curate dallo studioso per il ponderoso volume enciclopedico. Un intervento incentrato sul ruolo svolto dai luoghi-simbolo delle migrazioni italiane nelle Americhe e sulle marcate interrelazioni culturali rilevabili attraverso l’analisi delle lingue parlate degli emigrati nei Paesi ospiti. “Nei principali porti di destinazione dell’emigrazione transoceanica - ha osservato Croci - per ricevere gli emigranti in arrivo venivano allestite strutture dedicate all’accoglienza che espletavano le formalità burocratiche relative all’ingresso nel Paese ed i controlli igienico-sanitari. Castel Garden ed Ellis Island a New York, Pier 21 ad Halifax, l’Hotel de Inmigrantes a Buenos Aires, Ilha das Flores a Rio de Janeiro o Angel Island a San Francisco erano dunque i luoghi-simbolo dell’attraversamento dei confini e, in certa misura, l’ultima fase di un rito di passaggio, dalla condizione di cittadino a quella di migrante, iniziato nei porti d’imbarco. Spesso queste strutture venivano presentate come confortevoli e al servizio degli emigranti. In realtà si trattava di luoghi in cui le persone venivano ammassate allo scopo di essere selezionate, si trattava cioè di luoghi nei quali le politiche e le aspirazioni al controllo della mobilità umana da parte degli Stati nazionali assumevano le forme concrete della selezione dei migranti sulla base del gradimento politico, etnico, razziale, religioso ed eugenetico. Le gendarmerie nazionali fungevano da filtro o da sbarramento contro gli emigranti considerati indesiderabili. Spesso con accanita diligenza cercavano di far rientrare un mondo di sogni, speranze, strategie, progetti di vita e aspettative all’interno di maglie che potevano restringersi a seconda del governo in carica o del momento politico e che corrispondevano al modello di migrante ideale che le élite nazionali immaginavano facilmente e docilmente integrabile nella società ospite. Così come questi luoghi-simbolo rimandano ad un momento fondativo del processo migratorio, carico di elementi simbolici, le lingue parlate dai migranti, dal ‘broccolino’ al ‘cocoliche’, dall’ ‘australitalian’ al ‘carcamano’, sono il prodotto di un atteggiamento duplice da parte dei migranti. Si tratta di lingue che sono il frutto di un intreccio tra i dialetti d’origine, la lingua italiana e la lingua del Paese ospite; testimoniano la determinazione a mantenere la propria identità linguistica, a conservare le proprie tradizioni e, al tempo stesso, l’adattamento all’italiano dei prestiti di lingue altre, documenta un’apertura alla lingua della cultura dominante, certifica un processo di trasformazione. Convivono in queste parlate conservazione e innovazione, resistenza identitaria e integrazione. In esse si possono ritrovare frammenti di storie di sradicamento ed estraneità, di esclusione e isolamento, schegge di affetti, appartenenze e radici travolte dalle trasformazioni che il meccanismo migratorio ha inesorabilmente innescato. In ultimo, possiamo rinvenire l’estrema vitalità della cultura popolare capace di innovazioni, re-invenzioni creative e di una efficacissima potenza espressiva. Il Dizionario Enciclopedico - ha concluso lo studioso - è, in fondo, anche questo: un intreccio di percorsi multidisciplinari che aprono spunti di riflessione e stimolano ulteriori filoni di ricerca su uno dei fenomeni che hanno costruito la nostra identità nazionale”.

 

Genova principale porto di partenza dell’epopea italiana e “archivio della memoria” delle migrazioni italiane tra Otto e Novecento, è stato il focus dell’intervento del prof. Carlo Stiaccini, ricercatore del CISEI, che ha sottolineato quanto “la presentazione del Dizionario Enciclopedico sia l’occasione per illustrare il rapporto che esiste tra le voci del Dizionario, che ho avuto il privilegio di scrivere, e gli archivi storici presenti a Genova. L’occasione per tentare di fare, in breve, il punto sul patrimonio archivistico presente in ambito genovese, utile a ricostruire i rapporti tra il territorio ligure, le sue istituzioni pubbliche e private, e il fenomeno migratorio italiano, a partire almeno dal XIX secolo e dal ruolo appunto che in questo lungo periodo ha avuto Genova come porto d’imbarco e luogo fra i più trafficati in Italia sulle rotte tra Europa e Paesi Americani. Voci come Liste di imbarco, Giornali nautici - Diari di bordo, Agenti di emigrazione, Porto di Genova, Navi-Pisoscafi, rimandano ad un giacimento di documenti e di memoria unico in Italia. La serie di registri conservata presso l’Archivio di Stato di Genova denominata ‘Spedizione passeggeri’, prodotta dall’Ufficio di Sanità Marittima del porto, sono uno dei pochissimi esempi oggi presenti in Italia, se non l’unico, di registrazione delle partenze da un porto italiano. Così i Giornali nautici, meglio conosciuti come Diari di bordo sono un documento prodotto dai comandanti dei piroscafi e sono una fonte preziosissima e possono essere considerati a tutti gli effetti dei racconti di viaggio, capaci di restituire informazioni per nulla scontate sulle vicende legate a quel fenomeno straordinario di mobilità che ha riguardato nei decenni a cavallo fra Otto e Novecento le due sponde del l’Oceano e che indirettamente ha visto protagonisti anche i comandanti dei piroscafi. I giornali nautici, più di 12.000 esemplari conservati a Genova, sono una fonte preziosa non solo evidentemente per la storia del trasporto marittimo ma anche per una storia sociale delle migrazioni per mare in età contemporanea. Non possiamo non dire qualcosa sulla voce Porto di Genova, voce altrettanto strettamente collegata a documenti conservati all’Archivio di Stato. Basti pensare, per esempio, alle serie prodotte dalla Prefettura in epoca pre-post unitaria (sicurezza e ordine pubblico in città e nel porto, rilascio passaporti per l’estero ecc.). Genova e il suo porto sono stati per almeno un secolo la “Porta per le Americhe”, ovvero l’imbarco scelto da milioni di persone dirette oltreoceano. Il Dizionario, mi sento di dire anche per questo suo forte rapporto col territorio - ha concluso Stiaccini -, può essere inteso come una straordinaria mappa di parole che rimandano a formidabili depositi della Memoria utili a capire meglio, e più a fondo, un tema centrale della storia italiana recente, che sovente si è tentato di normalizzare, semplificare e uniformare ad una serie di stereotipi ben noti”.

Una prospettiva sociologica e linguistica di approfondimento, quella introdotta dal prof. Stiaccini, ampiamente affrontata nel Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni italiane in numerosi lemmi interconnessi, tra discriminazioni, razzismo e xenofobia, termini dispregiativi e denigratori, nomignoli gergali, soprannomi con cui gli italiani sono stati designati all’estero e che risentivano della stigmatizzazione di attributi culturali e sociali, di natura alimentare, storica, politica o linguistica, professionale o ideologica, spesso legati alle caratteristiche fisiche o alle origini etniche dei nostri connazionali. Ma sul sistema concettuale di ipersemplificazione per stereotipi su comportamenti e caratteristiche ritenuti tipici di un determinato gruppo etnico o nazionalità, e sull’indesiderabilità dei nuovi venuti espressa dalla popolazione ospitante, il celebre studioso di emigrazione Gian Antonio Stella, in un suo saggio (L’orda, Rizzoli, Milano 2002) che affronta un puntuale confronto tra passato e presente, tra emigrazione italiana all’estero e immigrazione straniera in Italia, osserva: “Non c’è stereotipo rinfacciato agli immigrati di oggi che non sia già stato rinfacciato, un secolo o solo pochi anni fa, a noi. « Loro » sono clandestini? Lo siamo stati anche noi: a milioni, tanto che i consolati ci raccomandavano di pattugliare meglio i valichi alpini e le coste non per gli arrivi ma per le partenze. « Loro » si accalcano in osceni tuguri in condizioni igieniche rivoltanti? L’abbiamo fatto anche noi, al punto che a New York il prete irlandese Bernard Lynch teorizzava che ‘gli italiani riescono a stare in uno spazio minore di qualsiasi altro popolo, se si eccettuano, forse, i cinesi’. « Loro »  vendono le donne? Ce le siamo vendute anche noi, perfino ai bordelli di Porto Said o del Maghreb. Sfruttano i bambini? Noi abbiamo trafficato per decenni coi nostri, cedendoli agli sfruttatori più infami o mettendoli all’asta nei mercati d’oltralpe. Rubano il lavoro ai nostri disoccupati? Noi siamo stati massacrati, con l’accusa di rubare il lavoro agli altri. Fanno troppi figli rispetto alla media italiana mettendo a rischio i nostri equilibri demografici? Noi spaventavamo allo stesso modo gli altri. Eravamo sporchi? Certo, ma furono infami molti ritratti dipinti su di noi. […] La verità è fatta di più facce. Sfumature. Ambiguità”. Ieri, all’estero, eravamo mangiamaccheroni, wog (virus, parassita), babis (rospi) o bat (pipistrelli). Oggi etichettiamo gli “altri” con un sommario e spregiativo vu cumpra’. Corsi e ricorsi storici. In assenza di Memoria.



La terra ritrovata. Storiografia e memoria della prima immigrazione italiana in Brasile

Mercoledì 19 novembre alle ore 17.00 a Palazzo San Giorgio - Genova

Presentazione del libro di Emilio Franzina, appena pubblicato nella collana CISEI.
Introduce: Fabio Capocaccia, Presidente CISEI
Saluti di: Luigi Merlo (Autorità Portuale), Roberto Speciale (Casa America), Giovanni Grimaldi (La Maona)
Presentano il volume:
- Antonio Gibelli, Direttore Collana CISEI, Università di Genova
- Federico Croci, Ricercatore ALSP - Università di Genova
Sarà presente Emilio Franzina, Università di Verona

Nella seconda metà dell'Ottocento gli italiani raggiungono il Brasile attraverso una rete di agenzie e spedizioni, capace di generare un importante giro d'affari di cui si alimentano le fortune, spesso alterne, di avventurieri e mediatori. Gli italiani emigrano secondo modelli che - anche nel modo stesso di emigrare - si distinguono da altri e danno vita a una mitologia propria, intessuta di fatti ogni volta singolari e spesso simili gli uni agli altri. I saggi e le ricerche raccolti ne La terra ritrovata tracciano un bilancio approfondito e coerente degli studi italiani su storia, storiografia e memoria della prima emigrazione agricola in Brasile.

“Emilio Franzina – osserva Fabio Capocaccia, Presidente CISEI – è uno dei più appassionati, competenti, e noti a livello internazionale, studiosi dell’Emigrazione Italiana. Questo è il secondo libro che Franzina pubblica nella nostra collana “Dal Porto al Mondo”; il precedente,”L’America Gringa” uscito nel 2010 era dedicato alle Storie italiane di emigrazione tra l’Argentine e il Brasile. E’ per noi un rinnovato piacere ospitarlo per la seconda volta, e consolidare un percorso di collaborazione che lo ha visto partecipare, oltre che al nostro Comitato Scientifico, anche a molti dei nostri appuntamenti culturali sull’emigrazione italiana”.

Il prossimo appuntamento con le presentazioni d’autunno di CISEI sarà giovedì 4 dicembre alle ore 17,00 a Palazzo San Giorgio con il volume Cuori nel pozzo di Roberta Sorgato.



Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo, soddisfazione per la presentazione

Il messaggio del presidente CISEI, Fabio Capocaccia

La presentazione di oggi del Dizionario Enciclopedico rappresenta il punto di arrivo di una collaborazione di oltre cinque anni tra Tiziana Grassi e CISEI (Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana). Nel 2009 a Genova avevamo presentato presso CISEI il DVD Segni e Sogni che Tiziana Grassi aveva prodotto come contributo originale alla valorizzazione del patrimonio di memorie e di cultura che l'emigrazione rappresenta per il nostro Paese. Da quella prima esperienza nasce il progetto del Dizionario, impresa veramente impegnativa, importante, che ha richiesto 5 anni di lavoro ad un team di oltre 150 ricercatori ed esperti. CISEI, che dedica la propria attività, dalla fondazione ad oggi, alla costruzione di un Data Base computerizzato sui nomi e le vicende degli emigrati italiani, ha partecipato al progetto del Dizionario insieme ai migliori esperti nazionali, ritenendolo uno strumento prezioso - direi indispensabile - per tutti coloro - e il loro numero cresce di anno in anno - che si avvicinano all'emigrazione come terreno di studio, di ricostruzione storica, o più semplicemente di esplorazione intorno alle origini della propria famiglia. E' nostra intenzione di dotare progressivamente Il Data Base CISEI, che ha raggiunto oggi la dimensione di oltre 4 milioni di schede di emigrati, di ogni utile riferimento ( link ) al Dizionario, in modo da realizzare un sistema multimediale integrato con libero accesso da parte di studiosi ed appassionati .

Fabio Capocaccia, presidente CISEI



Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo Presentazione del volume edito da SER ItaliAteneo

Sala conferenze Archivio di Stato di Genova mercoledì 5 novembre 2014 alle ore 16.30

Porto di Genova, agenti di emigrazione, albergo degli emigranti, lettera di chiamata, diaspora italica, coraggio, nostalgia, sono solo alcuni dei numerosi lemmi del racconto della Grande Emigrazione italiana tra Ottocento e Novecento raccolti nel “Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo” DEMIM, pubblicato dalla SER ItaliAteneo con la Fondazione Migrantes, al centro del Seminario-presentazione che si terrà mercoledì 5 novembre alle 16,30 presso la Sala Conferenze dell’Archivio di Stato di Genova, piazza S. Maria in Via Lata, 7.

Un evento promosso da CISEI - partner scientifico dell’opera che ha partecipato anche con la realizzazione di alcuni lemmi - incollaborazione con l’Archivio di Stato di Genova, MUMA, ALSP, Autorità Portuale di Genova e Casa America.

“L’appuntamento del 5 novembre – interviene Fabio Capocaccia, presidente CISEIsarà il primo di una serie di presentazioni di volumi sul tema dell’emigrazione, scritti da esperti e studiosi della materia. Iniziamo con un’opera prestigiosa come il Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo, proseguiremo mercoledì 19 novembre alle ore 17,00 a Palazzo San Giorgio con la presentazione del nuovo libro della collana CISEI “La terra ritrovata. Storiografia e memoria della prima immigrazione italiana in Brasile” di Emilio Franzina e termineremo giovedì 4 dicembre alle ore 17,00, sempre a Palazzo San Giorgio, con il volume “Cuori nel pozzo” di Roberta Sorgato. Per il nostro Centro Studi la presentazione del 5 novembre sarà un momento davvero significativo perché verrà precedutadalla firma, da parte dell’Arch. Maurizio Galletti, Direttore Regionale per  i beni culturali e paesaggistici della Liguria, del Protocollo di collaborazione scientifica tra CISEI e Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo”.

Il Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo, ideato da Tiziana Grassi con il Coordinamento scientifico della sociologa Dott.ssa Delfina Licata e il patrocinio, tra i numerosi Atenei italiani ed esteri, dell’Università di Genova, è frutto del lavoro di 168 autori - tra i quali un folto gruppo di studiosi genovesi - si articola in 1.500 pagine con 700 lemmi-articoli e 160 box di approfondimento, 17 appendici monotematiche e 500 illustrazioni. Gli argomenti trattati in quella che il Presidente della Repubblica Napolitano nel suo Saluto di apertura all’opera ha definito “vera e propria summa di un fenomeno che ha segnato indelebilmente la storia del nostro Paese”, appartengono tanto agli aspetti teorici, ai sistemi di valori, ai segni e ai simboli, ai sentimenti e alla psicologia, quanto a luoghi, fatti, oggetti concreti, ben circoscritti nel tempo e nello spazio. Il taglio è scientifico e divulgativo, in una dimensione di servizio per trasmettere alle comunità degli italiani all’estero, ai discendenti degli emigrati rimasti o tornati in Italia, a scuole, giovani, amministratori pubblici e operatori culturali una pagina fondativa dell’Italia che interpella diverse discipline e ambiti di ricerca: dalla letteratura alla musica, dalla linguistica al cinema, dall’onomastica alla fotografia, dall’economia alle statistiche, fotografia, associazionismo, genealogia, toponomastica, alimentazione, epistolografia, ecc.

Questo nel dettaglio il programma dell’incontro:

Introduce:
Francesca Imperiale, Direttore Archivio di Stato di Genova

Saluti di:
Maria Paola Profumo (MuMA), Luigi Merlo (Autorità Portuale), Roberto Speciale (Casa America)

Modera:
Fabio Capocaccia, Presidente CISEI

Intervengono:
- Tiziana Grassi, ideatrice dell’opera
- Prof. Enzo Caffarelli, Direttore editoriale Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo
- Prof. Fabio Caffarena, Direttore Archivio Ligure Scrittura Popolare
- Prof. Federico Croci, Ricercatore ALSP - Università di Genova
- Prof. Carlo Stiaccini, Ricercatore CISE



Suor Blandina Segale, una figlia di Cicagna in cammino verso la santità

Teatro di Cicagna, giovedì 6 novembre 2014 alle ore 9,30

Il Comune di Cicagna dedica una giornata a una delle sue cittadine più illustri, Suor Blandina Segale, missionaria vissuta dalla seconda metà dell'Ottocento e fino agli anni 1930 negli Stati Uniti. È conosciuta come la suora del Far West e durante la sua opera di missionaria ebbe modo di conoscere, fra gli altri, Billy the Kid e capi dei nativi americani delle tribù Apache e Comanche.
Nata a Cicagna nel 1850, arrivata a Cincinnati nell’Ohio con la sua famiglia nel 1854 ed entrata giovanissima nell’ordine delle Suore di Carità, suor Blandina a 22 anni, viene mandata in Colorado e in New Mexico dove costruisce scuole, ospedali e chiese, incontrando e coinvolgendo nelle sue opere banditi e prostitute, cowboy ed indiani. Tornata a Cincinnati nel 1900 organizza attività sociali di ogni genere accogliendo tutti senza distinzione di fede o di nazionalità.

Al momento è in corso il processo di beatificazione di Suor Blandina.

Programma del Convegno

Saluti del sindaco, Roberto Bacigalupo e di S.E. Mons. Alberto Tanasini, vescovo della Diocesi di Chivari

“Suor Blandina Segale - La lunga strada da Cicagna al Far West e dintorni”
Donatella Aurili Ruggiero, americanista

“Il processo verso la Santità”
Riccardo Ramirez, vescovo emerito di Las Cruces NM

“Perché Suor Blandina serva di  Dio”
Allen Sanchez, rappresentante ufficiale dell’arcivescovo di Santa Fé NM

Conclusioni e interventi delle autorità presenti



Al via la settimana della lingua italiana nel mondo

Dal 20 al 25 ottobre 2014

Per la XIV edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, che avrà luogo dal 20 al 25 ottobre 2014, il tema prescelto, nell’ambito del Semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea, è “Scrivere la nuova Europa: editoria italiana, autori e lettori nell’era digitale”.

La Settimana della Lingua Italiana nel Mondo è l’evento di promozione dell’italiano come grande lingua di cultura classica e contemporanea, che la rete culturale e diplomatica della Farnesina organizza ogni anno, nella terza settimana di ottobre, intorno a un tema che serve da filo rosso per conferenze, mostre e spettacoli, incontri con scrittori e personalità.

Nata nel 2001 da un’intesa tra la Farnesina e l’Accademia della Crusca, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il contributo delle Ambasciate della Confederazione svizzera, in cui l’italiano è una delle lingue ufficiali, la Settimana si è sviluppata di edizione in edizione, in qualità e quantità.

All'interno della Settimana si terranno a Firenze gli Stati Generali della Lingua Italiana nel Mondo e troveranno sede a Palazzo Vecchio e presso il Teatro della Pergola. L'iniziativa è voluta dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con MIUR e MIBACT.

Diversi i soggetti coinvolti nell’azione di riflessione sulla promozione della nostra lingua e cultura all’estero: scuole e università, docenti e allievi, studiosi, ricercatori, enti gestori dei corsi per le comunità italiane all’estero, Ambasciate, Consolati, Lettorati e Istituti Italiani di Cultura. Una grande vivacità che dimostra quanto il tema delle potenzialità della nostra lingua sia sentito nel nostro Paese e presso le comunità di italiani e italofoni in tutto il mondo.



Al via l’XI edizione del Concorso Video Memorie Migranti

Promosso dal Museo dell’Emigrazione “Pietro Conti” con la partecipazione di Rai Teche e dell’Isuc

Giunge all’XI edizione il Concorso Video “Memorie Migranti”, nato per recuperare la memoria storica dell’emigrazione italiana nel mondo e favorire un’attività di ricerca e di studio sugli aspetti sociali, storici ed economici legati al grande esodo. Promosso dal Museo dell’Emigrazione “Pietro Conti” con la partecipazione di Rai Teche e dell’Isuc, si fregia di due testimonial d’eccezione, i giornalisti Piero Angela e Gian Antonio Stella.

“L’emigrazione italiana, fenomeno storico quasi completamente assente nei manuali scolastici”, spiega il giornalista Piero Angela, “attraverso questo concorso torna ad essere indagata diventando momento di riflessione e di confronto con le migrazioni che riguardano l’Italia ed il mondo oggi”.

Per Gian Antonio Stella “il concorso video Memorie Migranti è un’operazione culturale fondamentale per aiutarci a riflettere sull’emigrazione italiana dello scorso secolo e sulle “orde” di immigrati che arrivano oggi in Italia. Per essere aperti al confronto occorre sicuramente conoscere la propria identità culturale, rinsaldare i legami con la terra che ci ha generati, esprimere buon senso e valori quali la coerenza, la tolleranza e la sensibilità”.

“Il Concorso prevede - aggiunge Catia Monacelli, curatrice e Direttore del Museo - l’ideazione e la produzione di un audiovisivo che tragga spunto dalla tematica migratoria italiana. In questi anni il progetto ha visto la partecipazione sia di giovani registi che di giornalisti affermati, che hanno dedicato a questa pagina della storia pellicole eccellenti”. I preziosi lavori grazie alla pubblicazione della collana Memorie Migranti hanno raggiunto le platee di tutto il mondo. Per maggiori informazioni è possibile consultare il bando di concorso e la scheda tecnica di partecipazione pubblicata sul sito www.emigrazione.it, link “Concorso Video”.



MeM, Memoria & Migrazioni di ieri e di oggi

Presentati al Museo genovese i due volumi

Emigrazione di ieri ed immigrazione di oggi. E’ il fil rouge che unisce queste due  dimensioni lo spirito fondante del MeM, la sezione Memoria e Migrazioni del Galata Museo del Mare di Genova, che in questo 2014 festeggia i dieci anni di attività.

Lo ha ribadito Maria Paola Profumo, presidente Mu.MA, lo scorso 9 ottobre, in occasione della presentazione al pubblico dei due volumi MeM, Memoria e Migrazioni , in vendita da oggi al Museo. Due i titoli dei volumi: Le migrazioni italiane oltreoceano e Dalla terza classe ai barconi , quasi trecento pagine di storie, documenti, immagini e riflessioni ad opera di diversi autori e studiosi del tema.

“I volumi che presentiamo oggi non devono essere considerati due cataloghi del MeM – ha ribadito la presidente Profumo - . Si tratta piuttosto di due saggi, che seguono un primo volume realizzato dal nostro Museo sul tema dell’emigrazione da Genova a Ellis Island; questo perché dietro all’offerta virtuale del MeM c’è anche un grande lavoro storico – scientifico sui documenti, le memorie, le testimonianze di ieri e di oggi. L’idea di aver creato un legame tra l’emigrazione di ieri e l’immigrazione di oggi fa del MeM un mediatore culturale che abbatte gli stereotipi, in una città che può essere considerata una sorta di museo a cielo aperto, perché vive nel quotidiano emigrazione ed immigrazione, in un continuo dialogo tra popoli, culture e religioni”.

La presentazione al pubblico dei due volumi si è inserita all’interno del workshop internazionale della Rete europea dei Musei delle Migrazioni, di cui il Galata Museo del Mare è capofila, organizzato proprio al MeM  tra i direttori di alcuni tra i principali Musei europei (come Cherbourg-Francia, Copenhagen-Danimarca, Barcellona-Spagna e Gdynia-Polonia).

“In Italia siamo l’unico Museo che parla insieme di emigrazione ed immigrazione – è intervenuto Pierangelo Campodonico, Direttore Mu.MA e Curatore scientifico del MEM – . . Se vogliamo dare un dato numerico che renda l’idea di quanto questi due temi siano d’interesse per il pubblico, possiamo dire che al 28 settembre 2014 al MeM erano giunti 471.187 visitatori. Oggi presentiamo questi due volumi, che non sono un catalogo, quanto un insieme di studi, riflessioni e materiali raccolti dal nostro staff”.

Nel suo intervento il direttore Campodonico ha ripercorso alcune delle ultime tragedie in mare che hanno visto protagonisti i nuovi immigrati in Italia e ha sottolineato quanto negli ultimi vent’anni il popolo degli immigrati abbia garantito e pagato il benessere del nostro Paese.

“Il tema dell’emigrazione e dell’immigrazione è in continuo divenire – ha concluso Campodonico - . L’approccio con cui nacque il MeM oggi è storia, occorre una nuova visione perché l’immigrazione nel nostro Paese è cambiata”.

L’incontro è terminato  con i saluti di Maurizio Daccà, vice presidente dell’Associazione Promotori Musei del Mare e con la presentazione del nuovo sito Internet del MeM, visitabile all’indirizzo www.memoriaemigrazioni.it , ricco di documenti, immagini, video, audio e proposte di visita e approfondimento per le scuole.



MEM, Memoria e Migrazioni, presentazione del volume

Giovedì 9 ottobre alle ore 18.00 all'Auditorium del Galata Museo del Mare

Partecipano: 

Maria Paola Profumo,Presidente Mu.MA
Pierangelo Campodonico, Direttore Mu.MA e Curatore scientifico del MEM
Maurizio Daccà, Vice Presidente Associazione Promotori Musei del Mare e Navigazione onlus
Stefano Delle Piane, Comitato di Gestione della Compagnia di San Paolo

La pubblicazione è frutto di ricerche e studi su temi della Memoria e delle Migrazioni, temi forti e attuali del suggestivo padiglione MEM del Galata Museo del Mare.  Unesposizione permanente e interattiva in 1200 metri quadrati ed oltre 40 postazioni multimediali dedicata allemigrazione italiana via mare e limmigrazione straniera.

Ai partecipanti, solo in occasione della presentazione, saranno consegnati i volumi in omaggio.
Con il sostegno della Compagnia San Paolo e con il patrocinio di I.CO.M. Italia.
A seguire, presentazione del nuovo sito MEM, a cura di Giovanna Rocchi, Servizi Educativi - Progetti Speciali Mu.MA. 
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.



CAMICETTE BIANCHE. OLTRE L'8 MARZO. PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI ESTER RIZZO

All'Auditorium del Galata Museo del Mare di Genova, giovedì 2 ottobre alle ore 16.00

Primo libro italiano sul rogo della Triangle Shirtwaist Company di New York del 25 marzo 1911, una tragedia dimenticata, in cui persero la vita 146 persone, tra cui 126 donne e ben 38 lavoratrici italiane. L'autrice restituisce loro nomi, storie e il giusto posto nella nostra storia, testo di Navarra Editore Palermo.
Alla presentazione del libro, partecipano:
Maria Paola Profumo,Presidente Mu.MA
Elena Fiorini, Assessore alla Legalità e Diritti Comune di Genova
Paola Guazzo, scrittrice e saggista




PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ITALIANI NEL MONDO 2014

Martedì 7 ottobre 2014, alle ore 10.00 a Roma

Si terrà martedì 7 ottobre 2014 alle ore 10.00, a Roma, presso la Domus Mariae-Palazzo Carpegna la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo 2014, redatto dalla Fondazione Migrantes che si avvale della collaborazione con studiosi di diverse provenienze coordinati dal Dossier Statistico Immigrazione.




ITALIANI ED EMIGRAZIONE: DALLA VALIGIA AL WEB

Prossimamente in tutte le librerie italiane

E' in uscita il volume di Anna Aluffi Pentini e Fabio Olivieri. Una piccola bussola per orientarsi nel mondo dell'emigrazione italiana, rivolta a docenti, educatori, studiosi, che operano in ambito interculturale. Con i contributi di figure autorevoli come Andreina De Clementi, Maddalena Tirabassi, Delfina Licata e molti altri, l'opera si presta ad una lettura attenta e consapevole del fenomeno migratorio italiano.




PROIEZIONE DEL VIDEO “EMILIA UNA DI NOI” DI CRISTINA PITRUZZELLA

Giovedì 25 settembre alle ore 17 presso il Municipio Valbisagno in piazza Manzoni 1 a Genova

La storia di Antonio e Teresa, emigrati dalla Liguria verso l'America e della figlia Emilia, operaia alla Triangle, morta in fabbrica nell'incendio del 25 marzo 1911. Intervengono Carlo Pronzato, Centro di documentazione Logos e Giorgio Getto Viarengo, autore della ricerca. Iniziativa organizzata con il patrocinio del Comune di Genova, Municipio Val Bisagno.




Sacco e Vanzetti, torna alla luce il film del funerale

Sparite da trent'anni sono di nuovo visibili le riprese datate 28 agosto 1927

Sul sito de La Repubblica, a distanza di 87 anni dall'esecuzione dei due anarchici italiani ingiustamente condannati a morte negli Stati Uniti, è possibile rivedere le immagini dei funerali e riflettere sul destino di Sacco e Vanzetti, due migranti, come quelli di oggi: poveri e senza voce. Due “wops” (without papers, senza documenti, epiteto dispregiativo usato ancor’oggi per gli italiani) che non parlavano inglese o quasi. Due “bastardi anarchici”, come a più riprese li chiamò in aula il giudice Webster Thayer

leggi l'articolo su La Repubblica



Marcinelle: cinquantotto anni dalla tragedia

8 agosto, Giornata Nazionale del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo

Oggi 8 agosto ricorre il cinquantottesimo anniversario della tragedia di Marcinelle, dove persero la vita 262 minatori dei quali 136 italiani. La miniera di carbone di Bois du Cazier era già attiva nel 1830 e, scampata al secondo conflitto bellico, si trova in carenza di manodopera. Il protocollo Italo Belga fornisce le braccia in grado di far funzionare le strutture con tanti lavoratori italiani in fuga dalla miseria e una vita migliore per sé e le proprie famiglie.

L’areazione della miniera di Marcinelle avveniva attraverso due dei tre pozzi disponibili, dove erano situati per ciascun condotto due ascensori di salita e discesa azionati da potenti motori posti all'esterno. La maggior parte delle strutture all'interno del pozzo erano in legno. Alle 8:11 l’incidente: un errore o un fraintendimento nel segnale di via libera fa sì che due vagoncini si trovino sporgenti nel vano dell’ascensore del pozzo I, quello per l’entrata dell’aria. Uno dei due scontra una putrella del sistema di invio che a sua volta tronca una condotta d’olio a pressione e contemporaneamente due cavi in tensione, i cavi telefonici e le condotte dell’aria compressa. Le conseguenze sono immediate: alimentato dall’aria che entra nel pozzo, il fumo raggiunge ben presto ogni angolo della miniera causando la morte dei minatori. Il fuoco invece non si propaga all’intera struttura ma taglia ogni via d'accesso nelle prime ore cruciali, fra le 9 e le 12. L’incidente ha conseguenze più nefaste a causa della tardiva chiusura della condotta d’aria e la distanza della miniera dalla centrale di soccorso (1,5 km) nonché l’assenza di un sistema di sicurezza che isolasse le strutture dei pozzi nel caso di incidenti di questo tipo. Solo 13 minatori sopravvissero.

La tragedia di Marcinelle porta a due filoni di riflessione ma identici nel contenuto: quello sulle condizioni di lavoro - e di sicurezza sul lavoro - degli Italiani all’estero di allora e degli emigranti di oggi, gli stranieri in Italia e i lavoratori italiani della nuova emigrazione. Il piazzale di Marcinelle è oggi un museo a cielo aperto, con le sue installazioni che ci parlano di quella tragedia ( http://www.leboisducazier.be/ ). Alla commemorazione che si è tenuta oggi, organizzata dal sindaco di Charleroi e dal presidente del Partito Socialista Belga partecipa Mario Giro, sottosegretario agli Esteri con delega agli Italiani nel Mondo e alcuni deputati ed esponenti politici della circoscrizione estero. Ma numerose sono le celebrazioni anche in Italia. A partire dai cento rintocchi delle campane di Rovereto (TN), città gemellata con la località belga. Il MIM di Belluno ha invece proposto un ciclo di proiezioni sul tema, con l’ascolto di alcune delle testimonianze di allora (http://www.mimbelluno.it/i-pomeriggi-del-mim-belluno-si-ricorda-la-tragedia-di-marcinelle/). A Bologna, come in molte altre città si sono invece svolte commemorazioni in piazza. La più sentita, forse, quella di Manoppello, piccolo centro del pescarese che in quella tragedia perse 22 giovani. Del resto non bisogna dimenticare che proprio l’8 agosto è stato scelto come Giornata Nazionale del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo. Domenica 10 agosto Rai Italia dedicherà parte della programmazione all’evento. (http://www.ilmondo.tv/it/notizie-emigrazione/1147-rai-italia-raccontera-in-tutto-il-mondo-il-disastro-della-miniera-di-marcinelle.html).


Giornata degli italiani all'estero a Favale di Malvaro

Domenica 29 giugno a partire dalle ore 9,30

Favale, borgo collinare della Val di Malvaro in Fontanabuona, si prepara a festeggiare, domenica 29, l’edizione numero 54 della “Giornata degli Italiani all’Esteri”. Il Comune, infatti, è stato quello che ha registrato il maggiore numero di emigranti verso il nuovo mondo. Tra questi ricordiamo Giannini famoso banchiere ma anche, aspetto meno noto, finanziatore di Disney e Chaplin; i fratelli Pezzolo che ebbero tanto successo come fisarmonicisti da farsi costruire una villa a forma di fisarmonica o, tra i discendenti di emigranti, O’Brian Boitano, olimpionico di pattinaggio del ghiaccio che ha fatto di questo sport uno spettacolo ed ora è un noto presentatore televisivo; tanto noto che una casa di produzione ha finanziato un serial televisivo su Boitano che arriva a Favale per cercare le sue radici, trova la casa dei nonni, la compra e la restaura; una telenovela in quattro puntate di cui sono stati interpreti anche molti favalesi.

Il programma della giornata prevede alle 9.30 il saluto del sindaco Ubaldo Crino; alle 10 la celebrazione della messa nel bel santuario realizzato con il contributo finanziario e di lavoro dei favalesi. Alle 11.15, presente l’assessore regionale Giovanni Boitano, celebrazione della Giornata degli italiani all’Estero e consegna del Premio Radici giunto alla dodicesima edizione.


Gemellaggio Bogliasco - Chivilcoy (Argentina) - Associazione Sessarego nel mondo

Iniziativa organizzata dall'Associazione "Sessarego nel mondo" dal 19 al 27 agosto nel Comune argentino.
"L'organizzazione da parecchi anni si occupa di ricercare nel mondo i discendenti degli emigranti originari dell'omonimo borgo di Sessarego nel Comune di Bogliasco, aiutandoli a ricostruire le storie delle loro famiglie - dichiara Luca Sessarego, fondatore dell'Associazione - , componendo i rispettivi alberi genealogici, ricercando negli archivi del paese la documentazione relativa agli antenati che lasciarono il borgo e organizzando riunioni ed incontri a Sessarego e nel mondo allo scopo di far conoscere a tutte queste persone il loro luogo d'origine".

Dopo l'organizzazione nel giugno 2011 a Sessarego con la collaborazione di Regione Liguria, Comune di Bogliasco e Liguri nel Mondo del "1° Raduno dei Sessarego nel mondo" da un paio d'anni l'Associazione è al lavoro congiuntamente con il Comune di Bogliasco per l'organizzazione di un gemellaggio con il Comune di Chivilcoy (provincia di Buenos Aires, Argentina) dove nei secoli scorsi si stabilirono vari emigranti sessareghesi e dove tuttora vivono centinaia di discendenti.

Durante lo scorso mese di maggio tutte le formalità burocratiche sono state superate ed il gemellaggio è stato approvato ufficialmente dai due consigli comunali; a coronamento di tutto ciò una delegazione guidata dal Sindaco di Bogliasco Luca Pastorino con persone di Sessarego e Bogliasco si recherà in Argentina dal 19 al 27 agosto 2014 per celebrare personalmente il gemellaggio a Chivilcoy, luogo in cui la delegazione si fermerà per due giornate dense di attività e celebrazioni, tra cui l'intitolazione di una via "Calle Sessarego de Bogliasco, pueblo de Italia" nella stessa Chivilcoy.

L'evento vedrà la partecipazione di discendenti di molti "Sessarego" provenienti da tutta l'Argentina, oltre che da Cile, Peru e altri paesi limitrofi.

Le giornate principali dedicate al gemellaggio nella città di Chivilcoy saranno così strutturate:

VENERDÌ 22 AGOSTO 2014
- Al mattino presto viaggio da Buenos Aires a Chivilcoy
- Pranzo a Chivilcoy
- Al Pomeriggio visita della città
- Cena e pernottamento a Chivilcoy

SABATO 23 AGOSTO 2014
- Al mattino:
firma dell’atto ufficiale nel Comune di Chivilcoy
Consegna da parte del Sindaco di Bogliasco di una targa ricordo
Intitolazione della calle Sessarego de Bogliasco, pueblo de Italia
Inaugurazione della Mostra sugli emigranti “Sessarego” a Chivilcoy
- Pranzo nella fattoria El Fogón e giornata nel campo alla scoperta delle tradizioni e del folclore dei gauchos.
- Partecipazione dei Porta Cristos Genoveses di Buenos Aires con un Cristo processionale.
- Ore 19 Messa nella Parrocchia di Chivilcoy
- Cena e pernottamento a Chivilcoy


L'emigrante (Itala Film, 1915)

Un raro frammento del film L’Emigrante, girato nel 1915 e interpretato dal notissimo attore teatrale Zacconi, pubblicato da Cineteca MNC. Il film è uno dei migliori esempi del realismo del cinema muto italiano, interpretato dal grande attore di teatro Ermete Zacconi. Il video è un riversamento della copia in pellicola conservata dal Museo: 35mm, positivo, triacetato, 486 m., 24' a 18 f/s, bianco e nero, didascalie italiane.

Un uomo non più giovane decide di lasciare il suo piccolo paese per cercare fortuna in Sud America e garantire un futuro migliore alla moglie e alla figlia. Il film ci mostra le tappe dolorose della preparazione al viaggio: la vendita dei poveri mobili per raccogliere i soldi del viaggio, l’acquisto al mercato degli strumenti di lavoro, la partenza accompagnato dall’intero villaggio.
Il viaggio in nave, pur nelle condizioni misere dei viaggiatori di terza classe, è colmo di speranza, tuttavia, giunto a destinazione, l’emigrante si rende conto che per un uomo della sua età trovare lavoro non è così semplice. Gli uomini in cerca di lavoro sono tanti e la paga, per i semplici braccianti è assai misera e il lavoro è duro e pericoloso. Nel corso di un lavoro di cantiere l’emigrante ha un grave incidente che lo rende invalido. L’azienda per cui lavorava, però lo costringe a firmare un documento in cui si prende la responsabilità dell’incidente avvenuto, per evitare che si possa rifare con l’assicurazione. Il frammento conservato dalla Cineteca del Museo si ferma qui, mentre i resoconti d’epoca permettono di ricostruire il tragico epilogo in cui la moglie muore e la figlia si lascia sedurre da un ricco conte.

Guarda il frammento del film


1914. L’ esposizione Internazionale di Genova. Il futuro nella storia.
Prefazione di Federico Rampini - De Ferrari Editore

Auditorium dell'Acquario di Genova, 18 giugno 2014 - Ore 18

Giunge nella ricorrenza in libreria 1914 l'Esposizione Internazionale di Genova le di Genova di Massimo Minella (De Ferrari editore). Il libro ricostruisce una interessante e sorprendente realizzazione a Genova alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, tema al quale l'anno prossimo CISEI dedicherà parte della sua attività. "Ripensare il futuro - scrive Minella, giornalista di Repubblica dall'evidente vocazione per la storiografia industriale, tra gli altri suoi interessi culturali e letterari - . Coniugarlo secondo nuovi schemi, attingendo alla storia di questa città. Operazione difficile, ma stimolante. Il passato, insomma, come chiave di lettura per individuare quei punti di forza su cui far leva per lo sviluppo. Un secolo fa, per chi crede che certi numeri abbiano ancora un senso, Genova ospitava un'Esposizione Universale. Oggi, a un anno dall'Expo 2015 di Milano, quando gli occhi del mondo si poseranno su questo evento, diventa doveroso rivolgere uno sguardo all'operazione che Genova realizzò allora". Senza alcun "intento nostalgico, quanto con il desiderio di riscoprire ciò che di innovativo, affascinante, curioso quell'evento seppe mostrare al mondo allora conosciuto".


ITALIA “PORTO DI MARE”:
MIGRAZIONI E LAVORO TRA STORIA E ATTUALITÀ

Palazzo San Giorgio, Sala del Capitano, Genova - 29 maggio 2014 - Ore 15,00

Seconda rassegna di proiezioni cinematografiche e incontri di approfondimento su Memoria, Migrazioni e Diritti Umani

Genova, 26 maggio  2014 – Mobilità e lavoro. Due dimensioni dell’uomo strettamente collegate che hanno portato il nostro Paese a essere un grande protagonista nel tempo del fenomeno migratorio.  Dalla fine dell’Ottocento a oggi, l’Italia ha vissuto e continua a vivere sia il fenomeno dell’emigrazione sia quello dell’immigrazione, con caratteristiche che si ripetono negli anni, ma anche con nuove particolarità e prospettive legate alle esigenze dell’epoca contemporanea.
A questi temi è dedicata la giornata di studi Italia “porto di mare”: migrazioni e lavoro tra storia e attualità, organizzata da CISEI (Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana) insieme al Centro Studi Medì - Migrazioni nel Mediterraneo. L’appuntamento è per giovedì 29 maggio alle ore 15,00 presso la Sala del Capitano di Palazzo S. Giorgio a Genova.

“Questa iniziativa - spiega Fabio Capocaccia, presidente CISEI - è stata pensata dai nostri due Centri di ricerca come un’occasione per fornire, non solo agli addetti ai lavori, alcuni interessanti spunti di riflessione anche in prospettiva storica sulle dimensioni e la complessità dei fenomeni di mobilità attuali. Lo faremo qui a Genova, da sempre luogo di partenza e arrivo dei migranti, coinvolgendo però esperti e studiosi della materia da tutta Italia”.

“Il binomio migrazione – lavoro è un tema di straordinaria attualità, ma che a ben vedere ha caratterizzato la storia dell’Italia contemporanea a partire dai consistenti flussi migratori in partenza dal Paese a partire dalla fine dell’Ottocento – spiega Andrea Torre, Centro Studi Medì - . Negli ultimi anni in Italia si è assistito a fenomeni di immigrazione che hanno fornito manodopera in settori determinanti dell’economia e nello stesso tempo ad un numero sempre maggiore di persone in cerca di occupazione che hanno deciso di lasciare il Paese per andare a lavorare all’estero”.

CISEI ha organizzato questa iniziativa con la collaborazione di Autorità Portuale di Genova, Mu.MA Museo del Mare e della Navigazione, CGIL‐CISL‐UIL.

Questo il programma della giornata:

Saluti delle Autorità
Presentazione della giornata
Fabio Capocaccia (CISEI Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana)
Andrea Torre (Centro Studi Medì – Migrazioni nel Mediterraneo)

Lavoratori in partenza
Presiede e modera Chiara Vangelista (Università degli Studi di Genova)
Fulvia Zega (Associazione internazionale AREIA) - Professori in bilico. Insegnanti italiani a São Paulo nella prima metà del Novecento
Alvise del Prà (Centro Altreitalie Torino) - Le mobilità italiane nel XXI secolo

Lavoratori in arrivo
Presiede e modera Maurizio Ambrosini (Università degli Studi di Milano e Centro Studi Medì)
Maurizio Avola (Università degli Studi di Catania) - Immigrazione e lavoro nell’Italia contemporanea: oltre i paradossi e le retoriche
Andrea Torre (Centro Studi Medì) - Il lavoro dei migranti a Genova. Evoluzione e prospettive


Scarica l'invito


SOL DE MAYO 2014

SOL DE MAYO 2014
Memoria e migrazioni tra cinema, teatro e letteratura. Un mese di incontri e occasioni di approfondimento dal 7 al 31 maggio a Savona, Carcare, Altare e Cairo Montenotte.

Seconda rassegna di proiezioni cinematografiche e incontri di approfondimento su Memoria, Migrazioni e Diritti Umani

Consulta il programma della manifestazione


DONNE ITALIANE NEGLI STATI UNITI

Giovedì 6 marzo alle 17 presso il Galata Museo del Mare - Sala Auditorium

Presentazione del libro Italian Women in Chicago
di Dominic Candeloro, Kathy Catrambone e Gloria Nardini, dedicato all’emigrazione femminile negli Stati Uniti
Saluti autorità
Presentano:
Fabio Capocaccia, Presidente CISEI
Maria Paola Profumo, Presidente Mu.MA
Anna Maria Saiano, Agente Consolare degli Stati Uniti d’America a Genova
Intervengono:
Ferdinando Fasce, ordinario di Storia Contemporanea, Università di Genova
Gloria Nardini, University of Illinois at Chicago
La serata sarà accompagnata da letture di Laura Sicignano tratte dallo spettacolo Scintille prodotto dal Teatro Cargo che ricostruisce il dramma delle lavoratrici, in buona parte italiane, che morirono nell’incendio del marzo 1911 alla “Triangle Shirtwaist Co.” di New York
Iniziativa organizzata con la collaborazione di Mu.MA, Agenzia Consolare Stati Uniti, Ufficio Consigliera Regionale di Parità, Consulta Femminile di Genova, Amici Acquario di Genova, AIDDA, Mater Matuta


8 MARZO, LE DONNE E L'EMIGRAZIONE. INIZIATIVE CGIL GENOVA

8 marzo, le donne e l'emigrazione. Iniziative CGIL Genova

Ore 14,30, Villa Serra di Comago Sant'Olcese
Inaugurazione mostra fotografica “Siamo tutte migranti”. A seguire canzoni sull’emigrazione a cura del gruppo Villa Serra Band e “La Ballata delle Voci”, storie di donne da Harold Pinter a E.L. Masters a cura della compagnia Gaucho.

Ore 21,00 Teatro Rina e Gilberto Govi di Bolzaneto
Amerique di Invano Malcotti, spettacolo di teatro-canzone liberamente tratto dal catalogo della mostra “Emilia, una di noi”. Intervengono: Iole Murruni, presidente del Municipio V, Patrizia Bellotto, segretaria Camera del lavoro di Genova, Mina Grassi, segretaria SPI Cgil Liguria, Cristiana Ricci, responsabile Formazione Cgil Genova e Liguria.

dal 2 al 10 marzo alla SOMS della Castagna, Genova Quarto
Mostra fotografica "Emilia una di noi"
Dal 2 al 10 marzo, presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso della Castagna in Via Simone Schiaffino 14r Genova si può visitare gratuitamente la mostra fotografica “Emilia, una di noi”. Oggetto della mostra, promossa da  Cgil e Sindacato Pensionati Cgil realizzata grazie alle indagini storiche del ricercatore Giorgio Viarengo, è la storia di Emilia Prato, figlia di due contadini emigrati negli Usa da Né paesino dell’alta Val Graveglia e morta con altre 145 persone (in larghissima maggioranza donne e di età giovanissima) il 25 marzo 1911 nel tristemente celebre incendio della fabbrica di tessuti Triangle di New York.



GIORNATA DI STUDIO CISEI / CNR-ISEM

Martedì 18 febbraio alle 15 presso Museoteatro della Commenda di Pré
Secondo piano - Piazza della Commenda, 2 - Genova

INTRODUZIONE

Fabio Capocaccia, Presidente CISEI – Pierangelo Campodonico, Direttore Mu.MA.

CONFERENZA

Presentazione dei nuovi dati sull’Argentina inseriti nell’Archivio multimediale CISEI
Fabio Capocaccia, Raffaele Maurici, Carlo Stiaccini
Gli accordi tra CISEI e Istituzioni argentine, aggiornamenti recenti dei sugli italiani arrivati in Argentina tra Otto e Novecento accessibili dal sito CISEI, possibili nuovi percorsi di ricerca.

Un profilo delle attuali linee di ricerca argentine sulle migrazioni
María Cristina Vera de Flachs, Universidad Nacional de Córdoba – Rep. Argentina
Conferenza sulle recenti tendenze storiografiche relative ai fenomeni migratori in Argentina, con particolare attenzione ai flussi da e per l’Italia. Presentazione di alcuni casi significativi.

PRESENTAZIONE

Dialoghi sulle migrazioni. Letteratura, storia e lingua
a cura di Grazia Biorci e Roberto Sinigaglia
Genova, Genoa University Press, 2013
Grazia Biorci, Istituto di Storia dell’Europa mediterranea del CNR
Si tratta di una raccolta di saggi presentati in alcuni seminari sulle migrazioni che hanno avuto luogo a Genova fra il 2011 e il 2012.

Le migrazioni in America Latina attraverso di Dossiers e Fascicoli di “RiMe – Rivista dell’Istituto di Storia dell’Europa mediterranea”
Antonella Emina – Luciano Gallinari, Istituto di Storia dell’Europa mediterranea del CNR
Presentazione degli studi pubblicati nel corso degli ultimi anni in “RiMe”, che ha dedicato molta attenzione al mondo Latino Americano
e, nella fattispecie, a Paesi quali Argentina, Messico e Uruguay pur non mancando sguardi anche al Brasile.

Iniziativa organizzata con la collaborazione
di Mu.MA e Consorzio Sol.Co Liguria

Scarica l'invito


LA VETRINA DELL'EMIGRANTE, POESIE DI GINO PACIFICO

Venerdì 14 febbraio alle 19 presso l’ Istituto Italiano di Cultura di Colonia

Presentazione del libro di poesie di Gino Pacifico, pubblicato da Sovera Edizioni

La poesia per l’autore catalizza dolore e nostalgia per la Patria lontana e, nello stesso tempo, diventa espressione di gioia e di comunicazione nella nuova realtà in cui si è perfettamente integrato tanto che il testo è bilingue. Il testo verrà presentato - alla presenza dell’autore - venerdì 14 febbraio alle 19 presso l’Istituto Italiano di Cultura di Colonia.

A moderare il dibattito Maurizio Libbi, mentre la presentazione del libro sarà affidata a Andrea Carbonari. Verranno lette alcune poesie in lingua italiana e tedesca e non mancherà un intermezzo musicale. Pacifico con la sua poesia racconta la nostalgia per la patria lontana ma anche la nuova vita nel mondo germanico.

Nato nel 1952 a Mondragone, l'autore vive in Germania e insegna italiano presso diverse scuole tedesche. Ha girato alcuni cortometraggi affrontando la difficile tematica dell’emigrazione italiana in Germania. Nel 2012 è stato pubblicato il suo volume di poesie bilingui dal titolo “Indivisibile – Untrennbar“.


SEMINARIO SU IMMIGRAZIONE, EMIGRAZIONE E LAVORO

Giovedì 30 gennaio Enaip Alessandria

Iniziativa organizzata dalle ACLI
Partecipanti: Presidente regionale Acli  Massimo Tarasco; Presidente provinciale Marina Bisio; Rappresentanti delle istituzioni civili e della comunità cattolica e musulmana locale

Durante il seminario Roberta Sorgato presenterà il libro Cuori nel pozzo: attraverso la narrazione della sua storia personale l'autrice vuole far conoscere la drammatica storia dell'immigrazione italiana in Belgio nel dopoguerra, con breve riferimento attraverso immagini e testimonianze al disastro di Marcinelle che coinvolse chi all'epoca lavorava in miniera.
Roberta Sorgato è nata in Belgio da genitori italiani e abita in provincia di Treviso, dove insegna. Esordisce come autrice di libri per ragazzi.
E proprio in Belgio, secondo una ricerca effettuata dall’Università Cattolica di Lovanio (UCL), situata nella parte fiamminga del paese, gli italiani rimarrebbero a tutt’oggi la comunità di immigrati più numerosa: in totale 157.426, seguiti dai francesi, 153,413, e dagli olandesi che si attestano a 143,977. I numeri in questione riguardano quegli immigrati in Belgio che, pur avendo un permesso di soggiorno regolare, hanno ancora la cittadinanza del loro paese d’origine. Gli italiani che hanno acquisito la cittadinanza belga sarebbero invece 3.203.


THE MIGRANT CHILDREN
Personale di Greta Cencetti al MEM (GE)

Sino al 26 gennaio
MEM - Sezione Memoria e Migrazioni del Galata Museo del Mare - Genova

Evento promosso dal Comune di Fossato di Vico in collaborazione con il Museo dell'Emigrazione Pietro Conti

Saluti delle Autorità
Mauro Monacelli, sindaco di Fossato di Vico
Roberto Morroni, sindaco di Gualdo Tadino
Presenta il volume alla presenza dell'autore Alberto Sorbini, Direttore dell'Isuc

Durante il seminario Roberta Sorgato presenterà il libro Cuori nel pozzo: attraverso la narrazione della sua storia personale l'autrice vuole far conoscere la drammatica storia dell'immigrazione italiana in Belgio nel dopoguerra, con breve riferimento attraverso immagini e testimonianze al disastro di Marcinelle che coinvolse chi all'epoca lavorava in miniera.

Roberta Sorgato è nata in Belgio da genitori italiani e abita in provincia di Treviso, dove insegna. Esordisce come autrice di libri per ragazzi.

E proprio in Belgio, secondo una ricerca effettuata dall’Università Cattolica di Lovanio (UCL), situata nella parte fiamminga del paese, gli italiani rimarrebbero a tutt’oggi la comunità di immigrati più numerosa: in totale 157.426, seguiti dai francesi, 153,413, e dagli olandesi che si attestano a 143,977. I numeri in questione riguardano quegli immigrati in Belgio che, pur avendo un permesso di soggiorno regolare, hanno ancora la cittadinanza del loro paese d’origine. Gli italiani che hanno acquisito la cittadinanza belga sarebbero invece 3.203.


Sino al 26 gennaio
MEM - Sezione Memoria e Migrazioni del Galata Museo del Mare - Genova

Evento promosso dal Comune di Fossato di Vico in collaborazione con il Museo dell'Emigrazione Pietro Conti

Mauro Monacelli, sindaco di Fossato di Vico
Roberto Morroni, sindaco di Gualdo Tadino
Presenta il volume alla presenza dell'autore Alberto Sorbini, Direttore dell'Isuc

Dal 13 dicembre al 26 gennaio la saletta dell'Arte del Galata Museo del Mare ospita "THE MIGRANT CHILDREN", personale di Greta Cencetti che espone 30 dipinti raffiguranti bambini, figli del periodo della Grande Depressione americana, con riferimento ai luoghi e agli oggetti della memoria. 
Durante gli anni trenta, negli Stati Uniti d'America, vi furono grandi migrazioni interne che videro lo spostamento di migliaia di persone alla ricerca di un lavoro che potesse garantire la sopravvivenza di infiniti nuclei famigliari. Queste persone andarono incontro ad un'avventura difficilissima patendo stenti, disillusione e dolore. La mostra "The Migrant Children" è un tributo ai bambini di queste famiglie migranti, alla loro bellezza, alle loro pene, alla loro infanzia perduta. 
Un punto di riferimento costante per la documentazione e la rappresentazione di situazioni e bambini è stato l'immenso lavoro svolto dai fotografi del Farm Security Administration, istituzione nata proprio per documentare la crisi del 1929 negli Stati Uniti. 
Greta Cencetti vive e lavora a Genova dove ha conseguito il diploma di Belle Arti all'Accademia Ligustica. Ha collaborato con la New York University in "Creativity" laboratorio di arti figurative. Si è specializzata nell'illustrazione di libri illustrati ma affianca questa attività a quella di scrittrice e pittrice. Ha progettato scenografie e costumi per il teatro. Ha realizzato i dipinti, progettato le vetrate e la statua lignea della Cappella dell'ordine Salesiano di Genova. Per l'Università di Genova (DIST) ha fatto studi storici e realizzato le illustrazioni per un cd-rom sulla Storia di Genova nel 15' secolo. 
Dal 1990, anno di uscita del suo primo libro, ha pubblicato decine di titoli in diversi paesi del mondo. I suoi lavori sono stati esposti in gallerie pubbliche e private in Italia, Germania, Gran Bretagna e Cina. 
La mostra "The Migrant Children", rientra nel filone delle grandi migrazioni, ampliamente trattato all'interno del MeM Memorie e Migrazioni, padiglione allestito al 3° piano del Museo che racconta al pubblico la storia delle migrazioni italiane e straniere. L'allestimento, 1200 metri quadrati ed oltre 40 postazioni multimediali, attraverso ricostruzioni ambientali ricorda le destinazioni molto diverse degli italiani: quelle urbane, come la Boca, il coloratissimo quartiere di Buenos Aires ma anche quelle rurali, a volte perse nella foresta, come in Brasile, per terminare in quella più nota, Ellis Island. L'ultima sezione, per la prima volta in una sede culturale istituzionale permanente, è dedicata all' immigrazione in Italia.


Dall'Appennino alle Miniere
Presentazione del volume a cura di Thierry Rinaldetti - Editoriale Umbra

23 Dicembre 2013, ore 16,30
Teatro Comunale Fossato di Vico (Pg)

Evento promosso dal Comune di Fossato di Vico in collaborazione con il Museo dell'Emigrazione Pietro Conti

Saluti delle Autorità
Mauro Monacelli, sindaco di Fossato di Vico
Roberto Morroni, sindaco di Gualdo Tadino
Presenta il volume alla presenza dell'autore Alberto Sorbini, Direttore dell'Isuc

All'interno del fenomeno di mobilità che convenzionalmente viene definito "Grande emigrazione" (1870 - 1914) anche gli abitanti del comune di Fossato di Vico (Pg) e dei comuni della fascia appenninica eugubino - gualdese parteciparono all'esodo di massa all'estero. In Umbria il fenomeno acquistò grandi proporzioni solo all'inizio del Novecento, e i comuni dell' Appennino eugubino - gualdese fecero registrare tassi migratori tra i più alti della regione, paragonabili a quelli delle zone meridionali d'Italia. A differenza del Sud della penisola, tuttavia, dove gli emigranti mostrarono una predilezione per il continente americano, ed in primo luogo per gli Stati Uniti, i flussi migratori transatlantici e continentali provenienti dall'Appennino eugubino - gualdese, furono relativamente equilibrati, diretti prevalentemente verso i bacini minerari dei due continenti: quello del Lussemburgo e della Lorena (di cui una parte era all'epoca territorio tedesco) per quanto riguarda l'Europa, la regione dell'antracite in Pennsylvania, quella dell'Iron Range nella zona dei Grandi Laghi (Minnesota e Michigan) e la zona delle miniere di carbone del Kansas e dell' Illinois, tutte negli Stati Uniti.
Il volume, attraverso il confronto di dati ricavati da fonti archivistiche, ricostruisce questi processi migratori e le trasformazione che appartarono, che coinvolsero alcune migliaia di persone, tanto da restare nella memoria storica di queste comunità. Si può affermare che la mobilità costitutiva per costoro un vero e proprio modo di vivere, che regolava la vita degli emigranti e di quelli rimasti in paese, a ritmo dei viaggi di andata e ritorno. Thierry Rinaldetti è dottore di ricerca in Storia e Cultura anglo - americana. Insegna presso l'Università Paris 8. Ha scritto vari saggi per riviste specializzate americane e francesi sui fenomeni migratori internazionali e le comunità italiane all'estero. Attualmente si sta occupando degli immigrati temporanei nella società e nell'immaginario americano.


Sulle note del Rex e del Conte di Savoia
Suggestiva esecuzione degli inni dei due transatlantici alla Commenda di Pré

11 Novembre 2013

CISEI protagonista a Viaggio in Liguria, la trasmissione di successo di Primocanale condotta da Gilberto Volpara e dedicata a eventi, turismo, buona gastronomia e cultura nella nostra regione.
Durante la puntata dell'11 dicembre, è andata in onda l'esecuzione  da parte del "Quintetto Rex" dei due inni del REX e dell'inno Conte di Savoia; suggestivo scenario dell'esibizione la Commenda di Pré. Il concerto in ottobre aveva già riscosso un grande successo a Palazzo San Giorgio, in uno dei tre eventi organizzati da CISEI nell'ambito della mostra "Rex - Il mito e la memoria". Durante l'esibizione alla Commenda è stato presentto il "violino del REX" cioè lo strumento su cui suonava Metello Testi - primo violino di bordo del REX - , che è rimasto proprietà della famiglia e che il figlio Flavio ha messo a disposizione di CISEI per l'occasione.

Questo il link della registrazione della trasmissione
 http://www.viaggioinliguria.it/videotx.php?id=4098 (minuto 1:18)

 


Nuove mobilità o nuove migrazioni italiane?

28 Novembre 2013, ore 10-14
Istituto Italiano di Cultura di Barcellona
Passatge Méndez Vigo, 5 - 08009 Barcelona - Spagna

Introduzione
Roberta Ferrazza, Direttore Istituto Italiano di Cultura
Presentazione della ricerca
Maddalena Tirabassi, Direttore Centro Altreitalie
Alvise del Pra', ricercatore Centro Altreitalie
Commenti
Claudia Cucchiarato, giornalista
Dibattito


Italia – Stati Uniti
Cibo e cultura della tavola italoamericana

5 dicembre 2013 - ore 17
Fondazione Casa America - Villa Rosazza - piazza Dinegro, 3 - 16126 Genova

Interventi introduttivi e saluti
Roberto Speciale, presidente Fondazione Casa America
Anna Maria Saiano, agente consolare degli Stati Uniti d’America a Genova
Carla Sibilla, assessore alla cultura Comune di Genova
modera
Adele Maiello, professoressa emerita della Scuola di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Genova
intervengono
Simone Cinotto, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN) e autore del libro Food in the Making of Italian New York: Consumption, Race, and Nation in the Interwar Years (University of Illinois Press, 2013)
Elana Altman, gastronoma, studente del Master in Food Culture and Communications, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN)
Luca Bartolomei, studente dell’Istituto Professionale di Stato per Servizi Alberghieri e Ristorazione di Finale Ligure (Sv)


"The Dream". Omaggio all'emigrazione italiana negli Stati Uniti d'America nel XX° secolo. Mostra di Meo Carbone

9-24 novembre 2013
Roma, Complesso del Vittoriano - Sala Giubileo, via San Pietro in Carcere

Il progetto parte dall’incontro dell’artista con Dominic Candeloro, studioso dell’emigrazione italiana in Nord America presso la Loyola University di Chicago. «Mentre mi trovavo a Chicago nel 1995 – racconta Carbone - vidi una mostra fotografica sull’emigrazione italiana. Fui profondamente scosso da quelle immagini, dall’intensità delle loro sofferenze e dallo stupore nei loro occhi nel proiettare i propri sogni nel costruire una nuova vita. Quella energia ispirò questo mio lavoro, voler rappresentare quelle immagini in una nuova ottica, dando vita ad un sogno sulla base delle loro realtà e dei loro sogni».

La mostra è dedicata al “sogno” italiano dell’America e lo analizza partendo dalla realtà, riletta e ricostruita mediante le foto oggi esposte a Ellis Island, luogo del sogno ma anche del dolore, dove circa cinque milioni di nostri connazionali, tra il 1850 e il 1914, vissero un periodo cruciale della loro esistenza in cerca del loro sogno. Operai, contadini, minatori, ragazzini, donne invadono lo spazio grafico delle tele di Carbone e dei suoi oggetti artistici, come nel caso dell’opera “Valigia” che da oggetto di uso comune, diventa metafora artistica di una nuova rigenerazione del dolore e del dramma. L’arte ridà visibilità alle immagini di cronaca (Sacco e Vanzetti)

All'inaugurazione della mostra, in programma per venerdì 8 novembre 2013 alle ore 18,00, parteciperà anche Fabio Capocaccia, presidente CISEI.


Venerdì 8 novembre - ore 16,00
presso Fondazione Casa America (Villa Rosazza)

Ambiente, cultura e turismo: proiezione di filmati turistici sul Venezuela e del documentario storico: El Despertar de Ameroiberica: De Bolívar a Chávez, hacia una nueva independencia

Productor: Siese: Manuel Ugarte
presiede Carlotta Gualco, coordinatore delle attività di Fondazione Casa America
Julián Rodríguez Díaz, ambasciatore del Venezuela in Italia
Mauro Giorgio Mariotti, Polo botanico Hanbury dell’Università di Genova


Giovedì 7 novembre - ore 10,30
presso l’Autorità Portuale di Genova (Palazzo San Giorgio, via della Mercanzia, 2)

Incontro degli Ambasciatori e di Fondazione Casa America con
 Luigi Merlo
Presidente dell’Autorità Portuale di Genova e visita del porto di Genova


Giovedì 7 novembre - ore 17,00
presso Fondazione Casa America (Villa Rosazza)

Incontro pubblico Presenza italiana in Venezuela da Colombo, Bolívar ai giorni nostri

Roberto Speciale, presidente Fondazione Casa America
Julián Rodríguez Díaz, ambasciatore del Venezuela in Italia
Gladys Urbaneja Duran, ambasciatore del Venezuela presso la FAO
intervengono
Gabriella Airaldi, Dipartimento di Antichità, Filosofia e Storia dell’Università di Genova
Francesco Surdich, Dipartimento di Antichità, Filosofia e Storia dell’Università di Genova


Mercoledì 6 novembre - ore 11,00
presso l’Università di Genova (via Balbi, 5 - Aula Mazzini)

Incontro pubblico La nuova Costituzione del Venezuela. Opinioni a confronto

Giornate del Venezuela a Genova - 6, 7 e 8 novembre 2013
Evento organizzato da Fondazione Casa America, in collaborazione con l'Ambasciata del Venezuela in Italia e l'Ambasciata del Venezuela presso la FAO

Introduzione Paolo Comanducci, preside della Scuola di Scienze Sociali dell’Università di Genova
moderatore Giancarlo Rolla, ordinario di diritto costituzionale

ne parlano Carlo Amirante, Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Federico II di Napoli
Eduardo Rozo Acuña, ex rettore dell’Università di Urbino e autore del libro Le Costituzioni dell’America Latina

Saranno presenti gli ambasciatori del Venezuela Julían Rodríguez Díaz e Gladys Urbaneja Duran, Roberto Speciale, presidente di Fondazione Casa America


Mercoledì 6 novembre - ore 17,00
presso Fondazione Casa America (Villa Rosazza)

Inaugurazione della mostra fotografica* Le nostre radici e presentazione Quaderni di Casa America Venezuela - Italia. Storia, attualità, futuro

Saluto delle Autorità e delle Istituzioni
Roberto Speciale, presidente Fondazione Casa America
Julián Rodríguez Díaz, ambasciatore del Venezuela in Italia
Conferenza di Gladys Urbaneja Duran, ambasciatore del Venezuela presso la FAO
La Revolución Bolivariana y las misiones sociales, instrumentos para lograr la erradicación del hambre y la pobreza

*Fotografi: Aaron Sosa, Norman Prieto, Barbara Muñoz, Audio Cepeda


Mercoledì 30 ottobre alle ore 10.00
Auditorium del Galata – Museo del Mare


"Vite in movimento. Storie di persone, affari e idee tra Anversa e Genova"

Anversa e Genova hanno condiviso numerose storie. Entrambe sono state l’ultima tappa del viaggio con cui milioni di europei hanno lasciato il Vecchio Continente per viaggiare verso il Nuovo Mondo e cercare una vita migliore. Ma prima che questo accadesse, la storia delle due città era già intrecciata di numerose relazioni che, nel periodo di maggiore splendore delle rispettive aree portuali, generarono un intenso scambio di ricchezze, idee e realizzazioni artistiche, oggi fiore all'occhiello dei rispettivi patrimoni culturali. Basti pensare a Rubens che nacque, visse e lavorò ad Anversa alla quale era profondamente legato, ma anche a Van Dyck.

La conferenza vuole raccontare alcune di queste storie e riflettere su come esse possano oggi essere offerte ai visitatori per far vivere un’esperienza turistico – culturale a suo modo unica e coinvolgente, strettamente connessa con l’identità dei luoghi che ne hanno visto il dipanarsi.

Organizzata dall' Ente del Turismo delle Fiandre in collaborazione con Galata – Museo del Mare e Brussels Airlines, con il patrocinio del comune di Genova e dell’Ambasciata del Belgio in Italia.


Giovedì 24 ottobre alle ore 17
presso la Sala Consiliare della Provincia della Spezia in via Veneto 2

Presentazione del libro di Martine Storti: “Quando mio padre emigrò in Francia”

Intervengono:

  • Doriana Ferrato, presidente ANED La Spezia
  • Patrizia Gallotti, direttrice ISR, La Spezia
  • Hélène Giaufret Colombani, associazione Italia-Francia
  • Anna Valle, traduttrice del libro

Venerdì 11 ottobre alle ore 17,30
presso Palazzo San Giorgio - Sala del Capitano

ESECUZIONE IN PRIMA ASSOLUTA DEGLI INNI DEL REX E DEL CONTE DI SAVOIA, E CHIUSURA DELLA MOSTRA

Un discendente, Flavio Testi, del primo violino dell’Orchestra di bordo del Rex ha consentito a CISEI di accedere alle partiture di bordo e di reperire i due inni del REX (inno REX e inno REX-Nastro Azzurro) e del Conte di Savoia,  insieme ad alcuni brani composti dall’orchestra di bordo. Questi inni saranno eseguiti da alcuni diplomati del Conservatorio Niccolò Paganini di Genova accompagnati da una voce solista.

Introdurranno:
LUIGI MERLO, presidente Autorità Portuale di Genova; FABIO CAPOCACCIA, presidente CISEI
PAOLO PICCIONE
, curatore Mostra sul Rex

Musicisti:
Violino: ALESSANDRA DELLABARBA, DAMIANO BARONI; Viola: ILARIA BRUZZONE 
Violoncello: SIMONE BOI; Voce solista: ANDREA LANZOLA


Roma, 10-12 ottobre
Storie di vita e migrazioni italiane in Argentina del secondo dopoguerra.
Convegno di studi e ricerche


GEMELLAGGIO CAMPOMORONE – SAN NICOLAS DE LOS ARROYOS (Argentina)

Il prossimo 5 ottobre alle ore 17, a Campomorone, presso Palazzo Balbi – sede del Comune avrà luogo la cerimonia di gemellaggio tra  Campomorone e San Nicolas de los Arroyos (Buenos Aires) e l’accoglienza della delegazione argentina.

Nel 2012  il Comune di Campomorone, con apposita delibera, ha stabilito  di effettuare un gemellaggio con San Nicolas de los Arroyos (Buenos Aires) per rafforzare l’amicizia tra le due città, vista la forte emigrazione di molti nostri concittadini  verso l’Argentina ai primi del Novecento.

La cerimonia si aprirà alle ore 17 con i saluti delle autorità presenti, il Sindaco di Campomorone, il Sindaco di San Nicolas, l’Assessore Regionale, il Presidente del Lions Club Valpolcevera, il Presidente dell’Associazione Liguri nel mondo, quindi avrà luogo una conferenza del Dott. Salvatore Vento dal titolo: Quando gli Altri eravamo Noi: la Valpolcevera e l’emigrazione verso l’America.

Seguirà un breve intermezzo musicale.

Lo spunto per la conoscenza e lo scambio con la città argentina è stato dato dalla presentazione a Campomorone nel 2010 di un volume scritto dal giornalista argentino Walter Alvarez in cui si racconta la storia di un’attività economica molto fiorente nella città di San Nicolas: la viticoltura. I principali protagonisti sono stati alcuni nostri concittadini emigrati in Argentina a partire dai primi del Novecento.

Il nome del vino che si produce in questa zona è infatti vino nicoleno, dal nome della città.

Alla cerimonia sono invitati in modo particolare i discendenti delle famiglie:

CAMPORA, COSTA, LAGOSTENA, LANZA, MONTALDO, PARODI, PONTE, VIGO che sono stati alcuni tra i più importanti operatori nel campo della viticoltura.

L’iniziativa  è stata  promossa dall’Amministrazione Comunale  anche al fine di incentivare  l’amicizia tra i popoli e rinsaldare i legami esistenti tra i nostri concittadini e gli abitanti di altre nazioni che hanno visto l’emigrazione di molti italiani alla  ricerca di un posto di lavoro e di una nuova vita. 

Maggiori informazioni: www.comune.campomorone.ge.it


Venerdì 4 ottobre alle ore 17,30
presso Palazzo San Giorgio - Sala del Capitano

IL REX E LA CROCIERA AEREA DEL DECENNALE 

Il racconto della famosa trasvolata Italia-Stati Uniti, che come noto incrociò il Rex durante il viaggio per la conquista del Nastro Azzurro, alla luce del libro fotografico recentemente pubblicato dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica di Roma dal titolo “Chi vola vale”.

Introdurranno:
LUIGI MERLO, presidente Autorità Portuale di Genova; FABIO CAPOCACCIA, presidente CISEI; PAOLO ODONE, presidente Camera di Commercio di Genova

Parteciperanno all’incontro:
FABIO CAFFARENA E CARLO STIACCINI, Università di Genova, autori del libro; MATTEO FOCHESSATI, Centro Studi Wolfsoniana;  PAOLO NURCIS, T. Col. Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Aeronautica

L’Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Aeronautica presenterà in anteprima a Genova una ricostruzione virtuale della Trasvolata Atlantica con proiezione di filmati storici inediti. 
L'installazione rimarrà aperta ai visitatori della Mostra REX, nell'orario di apertura, fino a domenica 6 ottobre.


Venerdì 27 settembre alle ore 18
presso Palazzo San Giorgio - Sala del Capitano

Mostra sul Rex: CISEI organizza tre eventi da non perdere
Con il patrocinio dell'Autorità Portuale e della Camera di Commercio di Genova


AL COMANDO DEI TRANSATLANTICI TRA LE DUE GUERRE.
MEMORIE DI UNA FAMIGLIA DI COMANDANTI

Il racconto delle esperienze sul mare negli anni Venti e Trenta a bordo dei più importanti transatlantici italiani a partire dalla vicenda di Antonio Paris Lena, comandante del Conte di Savoia, gemello del Rex e suo antesignano nel tentativo di conquistare il Nastro Azzurro sulla rotta tra Genova e New York.

Introdurranno:
LUIGI MERLO, presidente Autorità Portuale di Genova; FABIO CAPOCACCIA, presidente CISEI; PAOLO PICCIONE, curatore della Mostra sul Rex

Parteciperanno all’incontro:
ANTONIO GIBELLI, Università di Genova; PARIS LENA MERICA, Comitato organizzatore della Mostra sul Rex


Successo per lo spettacolo SCINTILLE al Porto Antico di Genova

Laura Curino guarda Genova dal palco e dice " Che città! Bella e squinternata". Questa frase detta durante le prove tecniche è un simpaticissimo e indovinato sguardo su Genova da parte di un'osservatrice esterna. Prima di portare il testo Scintille a New York, lo spettacolo torna a Genova, dopo una felicissima tournée in tutta Italia, e un bel premio francese. Ci torna con due partner perfetti: CISEI e CGIL perché Scintille parla di viaggi e di lavoro, di speranze e di ingiustizie, di operaie e di stranieri. Scintille "emigra" a New York dalla Liguria come la famiglia Prato, la cui figlia, Emilia, muore nel rogo della TWC. Il documentario che introduce lo spettacolo commuove e informa il pubblico di un episodio storico da molti ignorato. Lo spettacolo si conclude con una standing ovation di un bellissimo pubblico di tutte le età, commosso e appassionato. Teatro necessario, teatro umano. Sono felice che Scintille sia arrivato al cuore dei genovesi, ancora una volta, che si dice tanto arido, ma forse solo timido. Dedico Scintille ai giovani e alle giovani che da tutto il mondo arrivano a Genova a cercare lavoro e fortuna.

Laura Sicignano

collegati al nostro profilo Facebook per vedere le foto dello spettacolo


Transatlantico Rex, al via la mostra a cura dell'Autorità Portuale di Genova

Il 16 agosto 1933 il transatlantico italiano REX, dopo 4 giorni,13 ore e 58 minuti di traversata atlantica entra nel porto di New York conquistando il Nastro Azzurro. Ad ottan’anni dalla conquista dell’ambito riconoscimento, CISEI ha dedicato il proprio calendario alla nave passeggeri costruita nei cantieri navali genovesi di Sestri Ponente, considerata per molti anni non solo la più grande mai realizzata, ma l’emblema del riscatto della marineria nazionale nella conquista tecnologica dei mari.
Inoltre, nel corso della mostra organizzata dall'Autorità Portuale di Genova, CISEI ha in progetto di dar vita a una serie di eventi culturali collaterali.

http://www.porto.genova.it/speciali/rex/


Lo spettacolo Scintille sbarca a New York

Lo spettacolo teatrale Scintille del Teatro Cargo di Genova, che narra l’incendio della Triangle Shirtwaist Factory, uno degli eventi che ha ispirato la Festa dell'8 marzo, sbarca a New York. Lo spettacolo fa parte dei quattro lavori selezionati per far parte della rassegna Teatro di Narrazione. Scintille verrà letto giovedì 19 settembre all’Istituto italiano di cultura ed è l’unico testo ligure che si inserisce nell’Anno della cultura italiana negli Stati Uniti e, per questo motivo, ha ricevuto il sostegno della Regione Liguria e del Comune.

Leggi l'intervista a Laura Sicignano su Mentelocale.it

13 settembre 2013


Successo per lo spettacolo SCINTILLE al Porto Antico di Genova

Laura Curino guarda Genova dal palco e dice " Che città! Bella e squinternata". Questa frase detta durante le prove tecniche è un simpaticissimo e indovinato sguardo su Genova da parte di un'osservatrice esterna. Prima di portare il testo Scintille a New York, lo spettacolo torna a Genova, dopo una felicissima tournée in tutta Italia, e un bel premio francese. Ci torna con due partner perfetti: CISEI e CGIL perché Scintille parla di viaggi e di lavoro, di speranze e di ingiustizie, di operaie e di stranieri. Scintille "emigra" a New York dalla Liguria come la famiglia Prato, la cui figlia, Emilia, muore nel rogo della TWC. Il documentario che introduce lo spettacolo commuove e informa il pubblico di un episodio storico da molti ignorato. Lo spettacolo si conclude con una standing ovation di un bellissimo pubblico di tutte le età, commosso e appassionato. Teatro necessario, teatro umano. Sono felice che Scintille sia arrivato al cuore dei genovesi, ancora una volta, che si dice tanto arido, ma forse solo timido. Dedico Scintille ai giovani e alle giovani che da tutto il mondo arrivano a Genova a cercare lavoro e fortuna.
Collegati al nostro profilo Facebook per vedere le foto dello spettacolo

14 luglio 2013


Emilia, una storia del Novecento: dalla Val Graveglia a New York per morire nel rogo delle operaie della Triangle

Una mostra promossa dalla Cgil e realizzata grazie alle indagini storiche del ricercatore Giorgio Viarengo racconta la storia di Emilia Prato. All'anteprima dell'esposizione, martedì 28 maggio presso la Provincia di Genova, parteciperà anche Fabio Capocaccia, presidente CISEI.
Una storia simile a tante altre, a cavallo fra Otto e Novecento e fra antico mondo rurale e tumultuosa modernità industriale, ovvero fra Prato di Ne, un pugno di case adagiate sulle pendici del monte Zatta e la grande metropoli americana, Nuova York.
Un’epopea d’altri tempi, quella di Emilia Prato, figlia di due contadini emigrati negli Usa dall’omonimo paesino dell’alta Val Graveglia e morta con altre 145 operaie il 25 marzo 1911 nel tristemente celebre incendio della fabbrica Triangle.
A ricostruire l’antica vicenda è stato Giorgio Viarengo, ricercatore storico locale, su commissione della Spi Cgil, che grazie a questa indagine ha potuto allestire una mostra, dal titolo ‘Emilia, una di noi’: l’esposizione è composta da 20 pannelli che riportano fotografie, documenti scovati da Viarengo negli archivi della città di New York e la narrazione di tutta la storia, che inizia appunto dalla migrazione in America di Antonio Prato e Teresa Raffo, genitori di Emilia. Ad arricchire il tutto, la proiezione di un video di Cristina Pitruzzella.
Dopo un primo allestimento all’Auditorium Chiavari lo scorso marzo, e esposizioni successive, la mostra sarà ospitata dal 17 giugno al 30 settembre presso il Museo della Lanterna gestito dalla Provincia di Genova, con un’anteprima dal 28 maggio al 14 giugno nel loggiato inferiore di Palazzo Doria Spinola (largo Lanfranco, 1, orari lun.-ven. 9-18.30, sab. 9-13, ingresso libero).

21 maggio 2013


Transatlantico Rex, al via la mostra a cura dell'Autorità Portuale di Genova

Il 16 agosto 1933 il transatlantico italiano REX, dopo 4 giorni, 13 ore e 58 minuti di traversata atlantica entra nel porto di New York conquistando il Nastro Azzurro. Ad ottan’anni dalla conquista dell’ambito riconoscimento, CISEI ha dedicato il proprio calendario alla nave passeggeri costruita nei cantieri navali genovesi di Sestri Ponente, considerata per molti anni non solo la più grande mai realizzata, ma l’emblema del riscatto della marineria nazionale nella conquista tecnologica dei mari.
Inoltre, nel corso della mostra organizzata dall'Autorità Portuale di Genova, CISEI ha in progetto di dar vita a una serie di eventi culturali collaterali.
http://www.porto.genova.it/speciali/rex/

22 aprile 2013


Inaugurazione del Museo Archeologico e della Città di Sestri Levante

Anche la mia famiglia ha conosciuto e vissuto la vita da emigrante? C’erano tra i miei trisnonni e bisnonni, o comunque tra qualche parente anche alla lontana, degli emigrati in America? I visitatori del nuovo Museo Archeologico e della città di Sestri Levante potranno scoprire anche questo, grazie alla postazione multimediale CISEI installata al suo interno.
La consolle è di facile uso, si tratta infatti di un touchscreen collegato ad una banca-dati contenente quasi quattro milioni di dati (raccolti da CISEI) riguardanti l’emigrazione italiana dal porto di Genova, tra Otto e Novecento, in direzione delle principali mete emigratorie dell’epoca (Stati Uniti, Argentina e Brasile). Semplicemente inserendo un cognome (ed anche, volendo restringere maggiormente il campo della ricerca, un nome proprio) si ottengono informazioni dettagliate sul viaggio compiuto per mare dalla persona interessata quali l’età, la data dell’evento, la provenienza, la destinazione, il nome della nave, la professione, lo stato civile, il livello di istruzione, la religione professata, ecc.
“La postazione al Museo di Sestri Levante è la terza attivata da CISEI – spiega il presidente Fabio Capocaccia - . Le altre due sono installate a Genova, presso il Galata Museo del Mare e a Roma, all'interno del Museo Nazionale Emigrazione Italiana. Inoltre, in occasione di eventi e manifestazioni dedicate al tema dell'emigrazione, CISEI ha attivato anche alcune postazioni temporanee.  La risposta del pubblico è stata sempre molto entusiasta, ogni volta abbiamo riscontrato l'interesse dei visitatori fermatisi in grande numero davanti allo schermo per ottenere notizie sui parenti che attraversarono l’oceano in cerca di maggiore fortuna decine di anni fa. Oggi questa collaborazione con il Museo di Sestri Levante ci rende molto orgogliosi e si arricchisce per noi di un significato particolare, considerato che proprio dai territori alle spalle della riviera di Levante, basti pensare alla Val Fontanabuona, partirono nel secolo scorso migliaia di emigranti diretti verso il “Nuovo Mondo”. Speriamo che questo possa essere un ulteriore passo in un percorso, che ci piacerebbe arricchire con nuove collaborazioni a livello nazionale e internazionale, volto alla conservazione e alla diffusione della memoria di questa pagina preziosa nella storia del nostro Paese”.

20 aprile 2013





@ Copyright Cisei 2006-2022